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Cronaca

Febbre del Nilo: virus colpisce un 66enne a Bologna, unico caso in Italia

I virus vengono diffusi da uccelli selvatici e zanzare. Non esistono vaccini

L'unico caso di Febbre del Nilo in Italia, dei tre europei del 2016, è stato segnalato a Bologna. Lo rende noto il bollettino del Centro europeo per il controllo delle malattie. Gli altri due casi sono stati segnalati in Romania. Ad essere stato colpito da questa grave paologia è un uomo di 66 anni, residente nella bassa bolognese, ora ricoverato all'ospedale di Budrio. Non sarebbe in pericolo di vita. 

SINTOMI E PROFILASSI. La febbre del NIlo è provocata dal virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. 
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.  
Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare (fonte: EpiCentro).
 

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