rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico

Estate in città, Bologna si svuota anche in tempo di crisi?

Chi e perché resta? Serrande ancora su per diversi negozi, gran serrata però la settimana di Ferragosto. Lontani i tempi delle strade-fantasma? In giro per la città, dal volto nuovo: migliore per qualcuno, desolante per altri

E’ sbiadito il ricordo di strade e viali vuoti, di serrande abbassate, del “non sai dove prendere un caffè”? Così si dice e si scrive, si sprecano le statistiche su quanti bolognesi siano rimasti in città in base ai dati più singolari, dalla raccolta dei rifiuti, all’acquisto di acqua, e pare non si tratti di vacanze intelligenti, ma di stile di vita che cambia in tempi di crisi.
In effetti, durante i week end non si sono registrate code interminabili sulle autostrade per il mare, moltelevacanze brevi e spesso last minute, più a buon mercato. E che di crisi si tratta lo confermano le associazioni di categoria, l’Osservatorio dei Prezzi e i dati ISTAT, seppur provvisori:benchéa Bologna l’inflazione di giugno sia di poco inferiore alla media nazionale (+3,2 contro +3,3), il traffico merci diminuisce, gli inoccupati aumentano insieme ai costi delle utenze e dei carburanti;ritrovata e già in stallo la vocazione turistica sotto le due torri: meno presenze in città e soprattutto meno italiani rispetto allo stesso periodo 2011.
Ma girando per Bologna, non si può dire di sentirsi soli, ma sicuramente e inspiegabilmente molti parcheggi sono liberi, pochissimo viavai, anche separecchi negozi sono ancora aperti.

A spasso un martedì d'estate: l'altra faccia della nostra città

Le attuali o prossime chiusure degli esercizi commerciali interessano anzitutto la zone degli uffici, come le vie adiacenti la stazione, Milazzo-Amedola-Boldrini, oggi desolate, e soprattutto i negozi di proprietà; bar, tabacchi e alimentari hanno già abbassato le serrande o lo faranno dall’11 per 1-2 settimane. Per il proprietario di un negozio di alimentari in zona stazione, le due settimane di vacanze partiranno sabato: “Chiudo per alcune manutenzioni e un po’ di riposo. I miei clienti sono gli impiegati e ormai qui hanno in gran parte chiuso o sono a personale ridotto, quindi il lavoro è poco”. Ma non è solo colpa delle ferie: “Forse andrà ancora peggio tra breve, visto che in Piazza dei Martiri il Plenty Market è stato rilevato dalla Coop. Parlano di ritorno ai negozi tradizionali, ma così ci distruggono”.
Va meglio in via Marconi, dove i molti franchising e i negozi tradizionalisono quasi tutti aperti e qualcuno sospenderàdalla settimana di ferragosto. In via Lame troviamo una farmacia chiusa, ma tutto sommato la strada è ancora in attività: “Chiudiamo solo la settimana prossima” dice il proprietario dell’American Bar “si lavora poco perché i bar sono ancora tutti aperti e la città si è svuotata”.In via San Felice un’agenzia viaggi ovviamente non chiuderà, una grande profumeria solo la settimana di ferragosto, mentre ha solo ridottoun po’ l’orario un negozio di modellismo: “Vendo un prodotto particolare, lancio le novità sul mio sito e ho parecchi clienti non di Bologna. Il mio negozio serve gli hobbisti, ma non ho risentito particolarmente della crisi, anche se è naturale pensare che gli hobby siano i primi a essere tagliati. Ho preferito chiudere una settimana a luglio”. Niente da rilevare in via del Pratello, dato che non abbasseranno le serrande pub, ristoranti oltre a esercizi gestiti da asiatici, cinesi, bengalesi, pakistani e venditori di kebab: “Siamo in tre e ci diamo il cambio” ci dice Shingul, bengalese gestore di un alimentari in via San Felice. Anche Piazza San Francesco poche chiusure tra cui la Cremeria San Francesco: “Chiuderò la prossima settimana perché lavoro ininterrottamente dal 1° aprile. Dicono che i bolognesi non vanno più in vacanza, ma al mare non si trova un ombrellone libero e in città c’è pochissima gente”. Non è stata penalizzata dalla chiusura della Chiesa di San Francesco per la scossa del 29 maggio questa gelateria: “Tra i miei clienti ci sono molti bimbi che riescono a giocare nel poco prato rimasto agibile”.  Praticamente immutata la situazione in Piazza Malpighi, Ugo Bassi, Rizzoli e San Vitale con chiusure anche qui a ridosso del 15 agosto. Pochi negozi aperti in Strada Maggiore e serrata pressoché totale in Piazza Aldrovandi  e nella zona universitaria. Spopolata anche via Petroni con buona pace dei residenti.

Vuoti i viali nell’ora di punta e via Murri, dove molti esercizi sono già chiusi, penalizzati forse da un grosso e duraturo cantiere stradale.
Sicuramente il caldo asfissiante spinge alle sortite serali, altrimenti non si spiegherebbe dove siano finiti i bolognesi. Forse è questo il motivo di tanti giardini semi-deserti, solitamente frequentati anche da anziani e indigenti che subiscono maggiormente canicola e solitudine. “Sono diventato un animale da cortile” ci dice un impiegato in pensione a passeggio nei giardini Fava di via Milazzo “con la mia pensione, quella da casalinga di mia moglie e l’affitto, il mare lo vedo solo in TV, ma si vede che qui i soldi girano … Non c’è nessuno!”. Solo qualcuno in evidente difficoltà vaga senza meta o addormentato sotto un albero: “Mangio alle mense e dormo dove trovo, tanto fa caldo, quest’inverno ci penserò”. Gli consigliamo di rivolgersi ai servizi sociali della città, ma scrolla le spalle e torna a gironzolare.

Ma a chi può rivolgersi chi è in difficoltà durante le “ferie d’agosto”? E’ di pochi giorni fa la presentazione di “Dove andare per…”, una guida aggiornata per le persone senza dimora e in difficoltà in distribuzione gratuita in stazione, centri diurni, dormitori, mense, sedi dei servizi sociali e in tutti i luoghi frequentati da  persone senza dimora.  
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Estate in città, Bologna si svuota anche in tempo di crisi?

BolognaToday è in caricamento