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Cronaca Piazza di Porta Ravegnana

'Fertility day' diventa 'Ferlity why o fake': due contromanifestazioni in città

Bologna non ospiterà il 'fertility village', ma solo un convegno al Sant'Orsola. Sono attese due manifestazioni di protesta sotto le Due Torri

Dopo la campagna informativa delle polemiche, Bologna non sarà sede del "villaggio della fertilità" originariamente previsto in piazza Nettuno, ma nel calendario del "Fertility Day" sotto le due Torri è prevista una tavola rotonda al policlinico Sant'Orsola ("Come aiutare la salute riproduttiva e difenderla anche dal cancro?") alla  quale dovrebbero partecipare Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanità, Eleonora Porcu, responsabile del Centro di infertilità e procreazione assistita del Sant'Orsola, Maurizio Borgo, capo dell'Ufficio legislativo del ministero, Rossella Briganti, giornalista di ''StarBene'' e ''Donna moderna'', e Lucia Valerio, giornalista di ''Grazia". Sono previste anche testimonianze di alcuni pazienti, mentre il ministro Beatrice Lorenzin, in collegamento video, concluderà i quattri incontri in programma tra Roma, Bologna, Padova e Catania alle 13.30. 

Accanto al "Fertility Day" anche un evento di diverso tenore denominato "Fertility why?", lanciato dalla 'Favolosa coalizione', la rete femminista, transfemminista, queer, trans, lesbiche e gay, che ha organizzato una "iniziativa di comunicazione e informazione" per le 17 in piazza di porta Ravegnana, sotto le Due torri. "Il Fertility day insulta le persone e in particolar modo le donne, che hanno scelto di non avere figli, che non possono averne o alle quali è capitato di non farne", si legge nell'appello e prospetterebbe "un modello di vita obbligatoriamente eterosessuale, popolato di spermatozoi e ovuli che sembrano dotati di vita propria e che hanno il potere di determinare il destino e i ruoli dei corpi che li contengono". 

Altro appuntamento, sempre in piazza Ravegnana, alle 18: si chiama "Fertility fake" e invita a scendere in piazza in numerose città italiane oltre che a Bologna. "L'iniziativa del ministero della Salute ha messo in luce l'ipocrisia di un Governo - scrivono gli organizzatori - che col sorriso accattivante e una clessidra in mano ci ammonisce a fare figli e a farli presto, ma non costruisce risposte ai problemi veri, anzi strappa via riforma dopo riforma le condizioni necessarie per scegliere se essere genitori". A chi vorrà partecipare,  si chiede di presentarsi con una clessidra, un cuscino da utilizzare come pancione ed un foglio su cui scrivere di cosa si è in attesa, ad esempio un lavoro, la casa, l'asilo nido "o quello che ti pare". (agenzia dire)
 

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