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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore, 6

Lavoratori Fiera, il Consiglio comunale invoca 'parità di trattamento'

Un ordine del giorno a firma di tutti i gruppi consiliari chiede a Sindaco e Giunta 'condizioni coerenti' di lavoro tra i lavoratori interni e quelli esternalizzati

Sì alla "parità di trattamento" (o almeno "condizioni coerenti") tra i dipendenti della Fiera di Bologna e quelli delle aziende in appalto. L'ordine del giorno presentato dal Pd e da Coalizione civica è stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale, dopo un aggiustamento per non dare l'idea di fomentare una "guerra tra poveri" tra i lavoratori dell'expo, chiesto e ottenuto da Massimo Bugani del Movimento 5 stelle.

"Siamo non per aumentare ma per diminuire gli appalti della Fiera: si fanno esternalizzazioni solo se servono delle specializzazioni, non certo per scaricare all'esterno i costi del lavoro", scandice il primo firmatario dell'ordine del giorno, Raffaele Persiano. A scrivere l'emendamento è stato Federico Martelloni.

"Non vogliamo entrare a gamba tesa in un tavolo sindacale problematico- chiarisce l'esponente di Coalizione civica- ma creare le condizioni per costruire un patto coi sindacati per tutelare il lavoro che c'è e governare le esternalizzazioni future". Unanimità, dunque, ma Francesco Sassone di Forza Italia fa notare: "Da una parte abbiamo votato un aumento di capitale basato su un piano della Fiera che prevede anche una diminuzione del costo del lavoro, ora si vota l'esatto contrario. Credo che nel Pd ci sia diversità di vedute".

Intanto la capogruppo della Lega, Francesca Scarano, chiarisce: da parte dei lavoratori della Fiera che hanno protestato in Comune, "non sono state comprese le mie parole nel loro senso più profondo". Tra le cause dello sciopero, comunque, Scarano indica anche "una parte sindacale talvolta ideologizzata, che guarda più a mantenere un certo numero di iscritti piuttosto che dare vero sostegno ai lavoratori". (Dire)

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