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Cronaca

Merola: "La rete fognaria? Tutta da rifare"

Molte sono in amianto, ora si prevede l'ammodernamento delle strutture. Ma quando è stata costruita la prima rete fognaria in città?


Per un certo tempo coesistettero i due sistemi di smaltimento. Si provvide prima a servire le zone centrali, vie e piazze di più alta frequentazione in cui le condizioni generali permettevano una facile gestione degli scarichi, poi gli altri luoghi e mano a mano che si procedeva nell'urbanizzazione dei borghi anche là venne portato questo importante servizio. Il completamento della rete fognaria fu realizzato solo in età moderna.
Il principale collettore naturale fognario che attraversava tutta la città da sud a nord era il torrente Aposa. In età tardo antica e alto medievale era stato sistemato in modo da alimentare il fossato delle mura di Selenite. La sua presenza facilitò il costituirsi della rete dei collettori secondari che potevano scaricare direttamente nel suo letto. (fonte: Unibo) 

Alla fine del 1913 il sindaco liberale Ettore Nadalini, oramai dimissionario, decide di costruire le fogne nelle vie Rizzoli, Archiginnasio, Farini e nelle piazze Nettuno, Vittorio Emanuele II e Galvani, nonostante manchi la copertura finanziaria. Si ripropone di saldare il debito con i proventi dell'allargamento del Mercato di Mezzo, dopo le elezioni amministrative (che però non lo vedranno rieletto). Oltre che nella zona centrale, la rete fognaria è ampliata nei nuovi quartieri periferici di Bertalia e Bolognina. nadalini fu sindaco di Bologna dal 28 luglio 1911 al 28 novembre 1913. Durante il suo mandato venne portato avanti il cosiddetto ‘’sventramento”, vale a dire l’allargamento delle vie Rizzoli e Ugo Bassi, e la demolizione di diversi edifici attorno a Palazzo Re Enzo e tra le Due Torri e il Palazzo della Mercanzia.(fonte: SalaBorsa)

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