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Cronaca San Benedetto Val di Sambro / Via Santa Cristina

Franzoni libera, il sindaco di San Benedetto: "Vicenda dura per tutti"

L'avvocato Paola Savio: "Spero nell'oblio per lei e per la sua famiglia"

Uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana quello del delitto di Cogne: ieri la notizia del ritorno in libertà di Annamaria Franzoni con qualche mese di anticipo rispetto alla fine dei domiciliari inizialmente fissata per il prossimo luglio. Il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha stabilito che la sua pena è espiata: la Franzoni stata condannata a sedici anni nel 2008 per l’omicidio del figlio Samuele Lorenzi (che aveva tre anni) avvenuto il 30 gennaio 2002. 

Annamaria Franzoni era agli arresti domiciliari nella terra delle sue origini, a Ripoli Santa Cristina, frazione di San Benedetto Val di Sambro, sull'Appennino bolognese. Il sindaco Alessandro Santoni non ha molto da dire, se no che "con questo ultimo atto si conclude una vicenda giudiziaria fatta di corsi e ricorsi, dura e difficile per tutte le persone coinvolte. Da sindaco e da cittadino non posso fare altro che prenderne atto». 

Paola Savio, l'avvocato che ha seguita la Franzoni dopo Carlo Taormina, si è invece augurato che sulla vicenda cali il sipario, una volta per tutte. "Spero nell'oblio per lei e per la sua famiglia", ha infatto dichiarato ai cronisti.

VIDEO| Delitto Cogne, la telefonata di Annamaria Franzoni al 118

Delitto di Cogne, le tappe

Si chiude così, dopo 17 anni una vicenda che ha diviso l'Italia fra innocentisti e colpevolisti fra ricostruzioni, plastici e un interesse mediatico altissimo. 

Il delitto di Cogne risale al 30 gennaio 2002, quando in una villetta di Montroz, frazione di Cogne in Valle d'Aosta, morì il piccolo Samuele Lorenzi. Aveva il cranio fracassato. La Franzoni telefonò al 118 dicendo che suo figlio stava vomitando sangue. I medici arrivarono e trovarono Samuele con numerose ferite alla testa e alle mani; meno di due ore più tardi il bimbo era morto. Tuttavia nei giorni successivi le indagini dei Carabinieri raccolsero pesante quadro indiziario, secondo il quale il piccolo Samuele era stato colpito ripetutamente a morte da un oggetto, mai rinvenuto. Ammamaria Franzoni venne arrestata dopo circa 40 giorni e al termine del processo di primo grado venne condannata a trent'anni di carcere in rito abbreviato. Gli anni di pena vennero ridotti a 16 in appello. Nel maggio 2008 la sentenza defnitiva della Cassazione, che conferma l'appello.

Franzoni deve risarcire l'avvocato Taormina: 275 mila euro 


 

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