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Cronaca

Bologna in lutto: è morto Freak Antoni, indimenticabile voce degli Skiantos

Artista a 360° gradi, poliedrico e stimolante. Si è spento nella sua Bologna, questa mattina, a soli 59 anni, dopo una lunga malattia

Nuovo lutto per il mondo artistico bolognese, che resta orfano di Roberto “Freak” Antoni, che per 35 anni fu alla guida degli Skiantos. L'artista bolognese si è spento questa mattina a soli 59 anni, vinto da una lunga malattia.

Si è distinto per la sua personalità poliedrica: cantante, paroliere, scrittore, attore e performer. Conosciuto dal grande pubblico soprattutto per la sua lunga carriera nel gruppo rock demenziale Skiantos (guarda video concerto), formatosi nel capoluogo felsineo a metà degli anni settanta. Fecero parte della prima ondata del punk rock italiano di cui la città di Bologna, allora molto legata al Movimento del '77, fu il primo e più fertile centro nevralgico. Lui, l'irrefrenabile “Freak” Antoni, è  considerato uno degli autori più stimolanti nell'ambito del movimento artistico-culturale post '77.

Dall'album dei ricordi di “Freak” Antoni

Il cordoglio dalla Provincia di Bologna. "Un artista ed un intellettuale fuori dagli schemi, capace di guardare al futuro con lo sguardo visionario ed ironico di un bambino ribelle e proprio per questo, spesso, capace di anticiparne le tendenze. Ai suoi familiari va il mio sentito e commosso cordoglio".
Con queste parole l'assessore alla Cultura della Provincia di Bologna, Giuseppe De Biasi, ricorda Roberto "Freak" Antoni, scomparso questa mattina dopo una lunga malattia.
"La prematura scomparsa di Roberto, a cui mi legano numerosi ricordi personali, mi riporta alla mente le sue avanguardistiche sortite poetiche e musicali caratterizzate da quella modalità creativa che, a distanza di qualche decennio, oggi definiremmo "flash mob". La sua scomparsa priva Bologna di una geniale mente creativa, che del suo essere dissacrante ed ironico aveva fatto la cifra stilistica ed esistenziale della sua lunghissima ed istrionica attività artistica.
Ripercorrendo uno dei suoi testi più famosi, quella fucina di aforismi e poesie di “Non c'è gusto in Italia a essere intelligenti”, edito da Feltrinelli nel 1991, mi ritrovo nella sagace definizione di Michele Serra che sottolinea come le sue poesie riflettessero la "...sua lontananza dal mostruoso sussiego del modo di vivere contemporaneo: che è, a ben vedere, il vero "demenziale".

Parole di cordoglio anche dal Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza - "rimpiangendone l’acume, l’intelligenza e l’ironia, strepitosamente confermate in ogni occasione di una sua presenza al Mei, sia live che come conduttore che in qualita’ di performer a tutto tondo".
L’ultima presenza al Mei che merita di essere ricordata è  quella come straordinario speaker ai Mondiali Antirazzisti Indipendenti di Calcetto ideati dal Mei insieme alla Uisp, fu anche il capitano della squadra del Mei in uno storico incontro contro i Mondiali Antirazzisti qualche anno fa, e soprattutto dopo averlo premiato per i suoi 30 anni di attivita’ al Mei del 2007 a Faenza e poco dopo in Comune a Bologna insieme allo Staff dell’allora Sindaco Cofferati per riconoscergli la sua meritoria attivita’ culturale, a seguito di un forte interessamento dell’allora Capo Staff della Segreteria Benedetto Zacchiroli, e di fronte a tutti gli operatori discografici indipendenti bolognesi che hanno sempre riconosciuto in lui un grande maestro.

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