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Cronaca Savena / Via Augusto Murri, 189

Banda del bancomat, furti "di squadra" alla BNL di via Murri

Agivano in quattro, uno spiava il codice, l'altro distraeva la vittima e l'ultimo sostituiva il bancomat con una tessera praticamente identica

Una banda composta da quattro persone, due uomini e due donne che da settembre a dicembre 2015 hanno colpito almeno cinque vittime con una tecnica studiata in ogni minimo dettaglio, movimenti sincronizzati, vittime selezionate con cura e un bottino complessivo ma non definitivo di circa 15 mila euro lavorando su un unico sportello bancomat, quello della Banca Nazionale del Lavoro di via Murri. 

I Carabinieri, dopo un periodo di indagini durato oltre un mese fra appostamenti, visione delle riprese di sorveglianza e confronti con reati simili in altre zone d'Italia, hanno denunciato i soggetti responsabili: si tratta di quattro persone di origini rumene con precedenti e senza fissa dimora, due uomini (uno del '75 e uno dell'88) e due donne (una del '73 e una del '92), tre dei quali sono già in carcere (a Padova e a Modena). La denuncia è scattata per furto aggravato in concorso e indebito utilizzo di carte di credito. 

E' stato il capitano Giuseppe Musto a dare la notizia, sottolineando come questa truffa sia un'inedito sul territorio bolognese, un nuovo fenomeno che prende di mira prevalentemente persone di una certa età: "Guardando i video delle telecamere di sorveglianza ci si trova davanti a una modalità di truffa in cui si nota come tutti e quattro i soggetti coinvolti abbiano un ruolo ben preciso: mentre un ignaro correntista fa il suo prelievo allo sportello, nel momento esatto in cui la carta sta per essere rilasciata e il è appena stato emesso, il primo 'ingranaggio' memorizza il codice digitato, il secondo lascia cedere una banconota, come fosse sfuggita a chi sta eseguendo l'operazione. La vittima viene avvertita e mentre si china per raccogliere i soldi un terzo uomo sostituisce la tessera bancomat mettendone nella fessura un'altra quasi identica, ma già smagnetizzata (frutto di un primo furto)".

Ed ecco che a quel punto i furfanti dispongono del bancomat, del codice e di un po' di tempo per eseguire il maggior numero di prelievi possibile. I 5 episodi documentati e divulgati dai Carabinieri potrebbero ovviamente non essere dei casi isolati e a questo punto ci si aspetta che altre eventuali vittime possano riconoscere questa tecnica raffinata guardando i filmati. La scelta di vittime anziane allunga fra l'altro i tempi: molti pensionati infatti fanno pochi prelievi di molto denaro e si accorgono solo molto tempo dopo di avere una tessera bancomat diversa e inutilizzabile. 

A raccontare le modalità delle indagini è stato il maresciallo Andrea Palumbo, della stazione di San Ruffillo: "La velocità di alcune delle denunce è stata determinante perchè ci ha permesso di ottenere le riprese prima che venissero cancellate. Abbiamo eseguito dei cauti appostamenti e seguito i ladri con cautela. Nonostante avessimo i filmati, i volti dei truffatori non erano comunque visibili (per la scarsa risoluzione e la poca luminosità delle riprese) e abbiamo dovuto fare delle indagini anche fuori da territorio, fino ad arrivare alle generalità degli individui poi denunciati". 

Furti al bancomat di via Murri: le sequenze

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