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Cronaca

Ladre specializzate in gioielli prese dopo 20 anni di furti di lusso

Si fingevano ricche clienti interessate all'acquisto, distraevano i negozianti e li derubavano di 'pezzi pregiati' per decine di migliaia di euro. Ora ai domiciliari

Selezionavano le gioiellerie più lussuose, si fingevano ricche clienti interessate all'acquisto, distraevano i negozianti e li derubavano di 'pezzi pregiati' per decine di migliaia di euro. Al termine di un'articolata attività di indagine, la squadra Mobile di Bologna ha eseguito giovedì mattina due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di due donne, 'professioniste ' di furti e truffe nel Nord Italia da almeno 20 anni. E' l'operazione 'Marmotta', così sono chiamati i rotoli con anelli, perle e bracciali, nel gergo delle oreficerie e gioiellerie e asportati dalle due donne. Le due donne sono state arrestate una in un campo nomadi a Monza, l'altra nel Bergamasco.

LE INDAGINI. Sono state identificate, grazie alle immagini di videosorveglianza e ai racconti di alcuni testimoni. La fama precede le ladre in Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Lombardia, regione dalla quale partivano. Si tratta di Natascia Pesce, 33 anni, rintracciata vicino a Bergamo mentre stava imboccando l'autostrada; e di Silvana Reinard, 54 anni, nota alla giustizia già 30 anni fa.

I COLPI. Le 5a sezione della Mobile contesta alle donne quattro episodi nel centro di Bologna, due tentati, per un bottino complessivo è di circa 100 mila euro. Un furto fu messo a segno il 23 settembre 2010, in via San Vitale. L'8 marzo 2011 ne tentarono uno in via San Felice e l’altro in Strada Maggiore, ma solo il secondo riuscì. E poi ancora il tentativo di furto di una borsa in Galleria Cavour, il 3 novembre sempre del 2011. 

 
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