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Cronaca San Vitale / Via Giuseppe Massarenti

Studentessa trova i ladri in casa. Chiusa in camera aspetta i Carabinieri per un’ora

Momenti di panico per una studentessa fuori sede che ha sorpreso i ladri nel suo appartamento di via Massarenti. Minuti che sembrano ore, tanta paura e quei soccorsi che sembrano non arrivare mai

Un lunedì come tanti altri l’amara sorpresa di una studentessa che rientrando in casa si accorge di non essere sola: appartamento a soqquadro, gioielli e soldi spariti mentre nell’altra stanza qualcuno sta “finendo” il lavoro. Chiusa nella sua stanza per oltre un’ora attende che arrivino i Carabinieri. I vicini di casa: “Mai accaduto prima d’ora, è un quartiere tranquillo”.

Cosa è successo esattamente lunedì?
Alle 14.30 circa sono rientrata in casa e ho notato qualcosa di strano, ho sentito dei rumori che provenivano da una delle camere da letto, quella di una delle mie due coinquiline. Ma sapevo con certezza che entrambe erano fuori Bologna e mi sono insospettita.

E poi?
Sono andata in camera mia per lasciare la borsa e togliere la giacca: tutto era a soqquadro, vestiti sparsi fuori dall’armadio, cassetti aperti e rivoltati, confusione ovunque e gioielli fuori dalle loro scatoline, portadocumenti aperti con il contenuto sul pavimento. Persino i miei referti medici sono stati aperti e sparsi in ogni dove e il letto rivoltato. D’istinto mi sono chiusa a chiave e ho dato due mandate alla porta della mia stanza. Sono stata presa dal panico, ho aperto la finestra e ho telefonato al 113. Ho risposto alle domande dei primi operatori spiegando l’accaduto e il pericolo ancora incombente, ma la chiamata è stata passata al 112 perché quel giorno erano di turno i Carabinieri, poi ho parlato con il dipartimento del mio quartiere rispiegando il tutto e chiedendo di fare in fretta. L’operatore ha cercato di tranquillizzarmi e mi ha detto che avrebbe fatto arrivare al più presto una pattuglia: mi avrebbero chiamata al cellulare e io avrei dovuto aprire la porta, sicura che fossero le Forze dell’Ordine.

Quale l’esito delle telefonate?
Sono trascorsi 10, 20 e poi 30 infiniti minuti. Ancora nulla: io chiusa nella mia stanza senza sapere cosa stesse succedendo nel resto della casa. Poi, alle 15.38 ho richiamato il 112 per sollecitare l’intervento e finalmente, dopo altri 10 minuti buoni (40 dalla prima chiamata) si palesa la pattuglia e salgono gli agenti. Fine dell’incubo.

Refurtiva?
Un centinaio di euro e dei gioielli, ma paradossalmente non hanno preso né gli orecchini con brillante, né computer e macchina fotografica digitale, che erano in bella vista. La cosa strana è che del paio di orecchini di perle ne hanno preso solo uno, quasi a sfregio.

Da dove e come sono entrati in casa?
Dalla porta, la cui serratura blindata è  stata forzata.

Che tu sappia è successo ad altre famiglie nel quartiere?
Nel quartiere non so, ma nel mio condominio no. Comunque ho avvertito i miei vicini casa e abbiamo deciso di controllare sempre la porta d’ingresso alla portineria: troppo spesso rimane aperta e da oggi sarà bene stare più attenti.

Movimenti strani?
Non ho notato nulla, è sempre stato un condominio tranquillo, abitato per la maggiore da famiglie. Per quanto riguarda il quartiere posso dire che esiste una presenza massiccia e costante di tossicodipendenti che gironzolano sotto casa e l’ormai nota frequentazione di mendicanti rom davanti alla Coop di via Massarenti. Ma ovviamente non mi sento di delineare un profilo degli autori visto che non li ho visti né sentiti parlare.

Adesso hai paura? Come ti difendi?
Ho fatto cambiare immediatamente la serratura della porta blindata e d’ora in poi mi chiuderò sempre a chiave anche dall’interno. Dopo questa esperienza certamente saremo tutti più vigili e attenti e segnaleremo movimenti sospetti sia nel condominio che nel quartiere.


 

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