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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ai bolognesi piace giocare: in aumento gli incassi e l'accesso ai Sert

Lo rivela "Sistema Gioco Italia": nei primi mesi del 2012, aumento di incassi e vincite con buona pace del fisco che incassa di più. Alto il numero dei "dipendenti" in cura presso i Sert

Agli emiliano-romagnoli piace giocare e ancor di più ai bolognesi. Lo rivela “Sistema Gioco Italia”, Federazione della filiera dell'industria del gioco e dell'intrattenimento di Confindustria: nei primi otto mesi dell’anno in Emilia Romagna la differenza tra raccolte e vincite è stata di 902,5 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto al 2011, con un gettito per l’erario di oltre 446 milioni, + 6 rispetto all’anno precedente.

I DATI. Nel 2011 la spesa effettiva, ossia la raccolta al netto delle vincite pagate ai giocatori (payout), è stata di 1,2 miliardi, con un payout che ha superato i 4,2 miliardi e gettito erariale per 599 milioni. Si gioca soprattutto a Bologna dove si spendono 273 milioni, segue Modena con 219, Reggio 170, Parma 136 milioni, Rimini 117,7, Forlì-Cesena con 106 milioni, Ferrara con 93,8, Ravenna, 89,9, e Piacenza, la più oculata, con 67. Rimini è in testa per spesa pro-capite, con 436,40 euro, seguita da Reggio, 395,40, per una media regionale pro-capite che si attesta sui 344, 59 euro.

IL SETTORE. 366 le aziende che operano nella regione, 6.600 in Italia con oltre 100.000 addetti, 20.000 direttamente impiegati nel comparto, 80.000 all'interno dei punti vendita, tra Bingo, sale scommesse, ricevitorie, gestione di apparecchi da intrattenimento. Nel 2011 il numero delle imprese in Emilia Romagna è cresciuto del 33,6% rispetto al 2010.

DIPENDENZA DA GIOCO. Franca Francia dell'area Dipendenza della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali dell'Emilia-Romagna dichiara che " 618 persone si stanno facendo curare presso i Sert. Sono la punta dell'iceberg quelli che non ce la fanno più e chiedono un aiuto". Tuttavia non esistono dati inconfutabili sul gioco compulsivo. "Nel mondo dei giochi"  secondo il presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, Massimo Passamonti, "il sistema italiano è virtuoso ed è considerato come best practice in Europa e nel mondo, compresi gli Stati Uniti. Noi stiamo dalla parte di tutti quelli che perseguono il gioco lecito, il gioco regolamentato poiché le zone grigie non fanno bene allo Stato e al settore".
 

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