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Cronaca

Il Comune celebra i migranti, ma i "no cie" annunciano contestazioni

Domani seduta solenne del Consiglio comunale per celebrare la giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Collettivi e centri sociali però non ci stanno: "Da Merola e soci nessuna iporcisia"

Due giorni dopo la giornata mondiale del migrante e nel pieno del dibattito sulla proposta governativa di riapertura dei Cie, i centri sociali e collettivi tornano in piazza, a Bologna.

L'occasione è data dalla seduta solenne del Consiglio comunale convocata per commemorare chi si mette in viaggio per cercare un futuro migliore: nell'aula di Palazzo D'Accursio interverranno la presidente Luisa Guidone, il sindaco Virginio Merola, il ricercatore Andrea Stocchiero (del Centro studi di politica internazionale e della Federazione degli organismi cristiani di servizio internazionale volontario) e Paolo Chesani, direttore di Cefa.

Sotto le finestre del Comune, invece, torneranno a farsi sentire i "no Cie", che già avevano manifestato in via Mattei in opposizione ai presidi del centro-destra. «Merola e i suoi non si rifugino nell'ipocrisia: nessun Cie né a Bologna né da nessuna parte», recita l'appello diffuso da Vag61: tra Bologna e Modena «poco cambia», perché il Cie rappresenta un «abominio giuridico» mentre «chi fugge da guerre e povertà» va rispettato e accolto al meglio «senza alcuna discriminazione».

Mentre i migranti «sono bloccati nel gelo alle porte d'Europa o dispersi nelle acque del Mediterraneo», la seduta del Consiglio comunale sarà «la giusta occasione per parlare senza ambiguità e ipocrisia della condizione dei migranti a Bologna e in Italia -scrivono Tpo e Labas- e del fallimento di venti anni di politiche della frontiera selettive e repressive».

Anche Social log annuncia che sarà in piazza «per mettere il fiato sul collo alla Giunta comunale» e «ribadire la decisa ostilità della nostra città alla riapertura del Cie, sia a Bologna che in qualsiasi altro luogo».

Parla di «umanitarismo grottesco» da parte del Comune, infine, il gruppo Bologna NoBorders, affermando che la seduta solenne «si inserisce in modo ironico e, al tempo stesso, macabro nell'attuale dibattito politico riguardante la proposta governativa» sui Cie. 

(Agnezia Dire)

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