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Cronaca

Un giorno senza morti sulle strade, parte campagna europea

Oggi in piazza Minghetti saranno allestiti stand informativi in collaborazione con l'Osservatorio regionale per l'educazione stradale, il 118 e l'Aci

Parte oggi la campagna contro i morti sulle strade, sebbene funestata dall'incidente mortale a Pianoro. Proprio nel giorno di avvio dell'iniziativa -chiamata progetto Edward- uno schianto dal'esito mortale ha riportato all'amara realtà quasi quotidiani di decessi sulle strade. 

Ciò nonostante, il 26 settembre, in piazza Minghetti, dalle 9 alle 13, saranno allestiti stand informativi in collaborazione con l'Osservatorio regionale per l'educazione stradale, il 118 e l'Aci.

Inoltre, la Stradale mette in campo a livello nazionale servizi di controllo mirati per la riduzione delle principali cause di incidenti: eccesso di velocità, mancato utilizzo di cinture e caschi, distrazione alla guida a causa del telefono. L'obiettivo della campagna, chiamata 'Edward' dall'acronimo di 'European day without a road dead', è prima di tutto aumentare la sensibilità sociale sugli incidenti e le morti in strada, in modo da avvicinarsi all'obiettivo Ue di dimezzare il numero delle vittime entro il 2020.

"Siamo molto lontani", sottolinea il presidente dell'Osservatorio regionale, Mauro Sorbi. In Emilia-Romagna, infatti, il dato provvisorio aggiornato al 23 settembre registra già 230 vittime su strada nel 2019. Ad oggi, dunque, è già stato superato il tetto di 220 morti, fissato nella prospettiva di centrare l'obiettivo del dimezzamento dei decessi. Di questo passo, calcola l'Osservatorio, "realisticamente il dimezzamento delle vittime rispetto al 2010 dovrebbe essere raggiunto nel 2025". L'impennata del numero di decessi nel 2019, sottolinea Sorbi, si è registrata soprattutto tra luglio e agosto in Romagna a causa di un aumento del 38% di vittime tra i motociclisti.

"Una giornata senza morti sulle strade è un obiettivo utopico- ammette Alberto Tricoli, comandante della Polizia stradale di Bologna, oggi in conferenza stampa- ma bisogna iniziare anche da queste cose per ottenere sempre il meglio". Del resto, afferma Tricoli, "c'è ancora molto da fare". Nel 2018 gli incidenti stradali in Emilia-Romagna hanno avuto un costo sociale di circa 400 milioni di euro.

"L'anno scorso sono stati ancora 180.000 i punti tolti dalle patenti per il mancato rispetto del rosso semaforico- richiama Sorbi- e 60.000 punti per guida senza cinture di sicurezza. Questo significa che le persone sono consapevoli delle violazioni che commettono".

Dunque, afferma il presidente dell'Osservatorio, "è giusto fare attività di prevenzione e chiedere un incremento dell'organico delle forze dell'ordine per i controlli. Ma serve soprattutto più sale in zucca, serve più educazione civica e stradale". Da rivedere anche il meccanismo del rinnovo della patente, che oggi è "troppo superficiale".

Secondo Sorbi, poi, "farà storia" la recente sentenza del Tribunale di Ferrara che ha incolpato un pedone incauto per la morte di un motociclista. "Non c'è differenza tra gli utenti della strada", avverte il presidente dell'Osservatorio regionale. Quindi, a maggior ragione, "è scorretto che pedoni e ciclisti possano circolare senza documenti". (San/ Dire)

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