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Cronaca

Caramazza: Caria incontra il suo avvocato, ma non ritratta: "Continuate indagini, cercate un anello"

La richiesta era stata letta come una possibile confessione, visto che i familiari lo avevano descritto come molto prostrato, ma non è andata così

Giulio Caria, compagno di Silvia Caramazza, uccisa e trovata in un congelatore il 27 giugno, non ritratta. Si proclama ancora innocente e chiede che vengano fatti ulteriori accertamenti.

DEPRESSO. Caria aveva chiesto un nuovo incontro con il suo avvocato Gennaro Lupo nel carcere di Sassari. I familiari lo avecano descritto come depresso e prostrato in questi giorni, quindi si era pensato ad una confessione, al volersi "togliere un peso", ma il legale ha spiegato che Caria, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, nonostante nei giorni scorsi sia emersa una prova abbastanza forte a suo carico - il commerciante al quale era stato consegnato un materasso sporco di sangue ha contattato gli inquirenti - non cede.

"INDAGATE ANCORA". Chiede di verificare la sua presenza a Bologna con la fidanzata, prima del 16 giugno, quando l'avrebbe accompagnata in stazione. Dice di verificare in un negozio di abbigliamento, in un altro dove avrebbe acquistato regali matrimoniali e ancora in una gioielleria, dove avrebbe comprato un anello con brillante.

ANELLO SCOMPARSO? A sostegno di questa ipotesi, il legale sottolinea che dall'autopsia è emerso che Silvia aveva una piccola frattura all'anulare sinistro, e che l'anello non è stato trovato, indicando quindi nella rapina un ipotetico movente. La difesa si è affidata ad un'agenzia investigativa privata di Milano, per cercare riscontri a questi nuovi elementi. Intanto giovedì è in programma il conferimento degli accertamenti tecnici sull'auto con la quale Caria è stato trovato in Sardegna, intestata a Caramazza.

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