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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Reno / Via Paolo Nanni Costa, 14

Via Nanni Costa, ecco il nuovo incubatore di idee per il futuro dei giovani

Inaugurato alla presenza delle massime autorità cittadine -e con una suite di Ezio Bosso- il nuovo centro Arti e Scienze del filantropo, realizzato dall'architetto Cucinella. 'Prepararsi al futuro, senza sapere come sarà'. Alla Fondazione 85 milioni da parte di Marino Golinelli

Il nuovo Centro arti e scienze della Fondazione Golinelli, inaugurato ieri, è un edificio di circa 700 metri quadrati, progettato dall'architetto Mario Cucinella. Si presenta come una sorta di grande parallelepipedo, fatto di materiale semi-trasparente, che di giorno riflette la luce e di sera sarà luminoso. "E' una scatola di luce- spiega Cucinella- nella sua semplicità, c'è una grande precisione. E la precisione è bellezza".

All'esterno, una struttura metallica a griglia si sviluppa intorno all'edificio come un involucro. Al suo interno, lo spazio sarà modulabile a seconda delle esigenze e ospiterà non solo mostre, ma un programma pluriennale di iniziative culturali con l'obiettivo di "stimolare azioni educative, formative e imprenditoriali per i giovani". Il centro sarà un "terreno di contaminazione tra arte e scienza- ribadisce il presidente della Fondazione, Andrea Zanotti- per i giovani che qui già imparano i rudimenti della scienza e che impareranno a fare impresa, grazie all'incubatore che realizzeremo negli spazi dietro l'Opificio per completare il quadro".

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A differenza del passato, aggiunge Zanotti, "non c'è più posto per la divisione dei saperi: da una parte la formazione, dall'altra la ricerca, dall'altra ancora l'impresa. Oggi le cose si fanno insieme e noi così proviamo a creare un ecosistema che sia punto di riferimento nel panorama nazionale. Bologna è un ceppo che può ancora dare germogli", afferma Zanotti. Per l'apertura ufficiale, il 13 ottobre, il nuovo centro ospiterà fino al 4 febbraio la mostra "Imprevedibile", curata da Giovanni Carrada e Cristiana Parrella. L'esposizione comprende opere di artisti contemporanei, italiani e internazionali, ed exhibit scientifici. "Il tema di quest'anno e' il futuro, o meglio la paura del futuro- spiega Parrella- e le opere possono aiutare in questa incertezza".

Marino Golinelli, imprenditore, filantoropo e promotore di tutta l'opera, lascia la sua eredità alla Fondazione da lui istituita nel 1988 a Bologna. Una "parte importante e significativa del mio patrimonio personale", che servirà alle attività future della fondazione. Golinelli lo mette nero su bianco, nel messaggio letto oggi all'inaugurazione del nuovo Centro arti e scienze sorto di fianco all'Opificio di via Paolo Nanni Costa.

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"Ho già donato alla Fondazione Golinelli 85 milioni di euro di mie risorse personali- sottolinea il filantropo, già fondatore dell'Alfa Wassermann- in aggiunta a ciò, ho deciso di lasciare in eredita' un'ulteriore parte importante e significativa del mio attuale patrimonio personale, destinandola ai progetti futuri della Fondazione Golinelli". Con questa "ulteriore e definitiva eredità- la definisce lo stesso imprenditore- la Fondazione Golinelli dovrà continuare imperitura a operarsi per collaborare fattivamente e concretamente con le istituzioni pubbliche e private, italiane e internazionali, che ne condivideranno pienamente la visione, operando nei campi dell'educazione, della formazione, della scienza, della ricerca e dell'impresa".

Quella di Golinelli è "un'eredità per il sogno dei giovani- spiega ancora il filantropo- per alimentare uno sguardo ottimistico, fiducioso e proattivo verso un mondo migliore". Dall'idea di sostenere i giovani "a crescere e a essere liberi di esprimere se stessi, coltivando i loro sogni" è nato il programma ultra-decennale Opus 2065, varato l'anno scorso, "che è l'ultimo traguardo della mia vita- precisa Golinelli- il mio sogno di 97enne". E che oggi vede l'avvio del nuovo centro, che sarà "un'accademia dove i giovani verranno per contaminare le arti e le scienze", spiega Golinelli.

Dopo il nuovo Centro arti e scienze inaugurato oggi, la Fondazione Golinelli a Bologna è pronta ad espandersi ancora. Entro il 2018 sarà realizzato il nuovo incubatore d'impresa, dove le migliori idee saranno selezionate e sostenute, anche dal punto di vista economico. L'annuncio arriva questa mattina, all'inaugurazione del nuovo padiglione in via Paolo Nanni Costa. Il Centro arti e scienze, progettato dall'architetto Mario Cucinella, è stato realizzato in poco più di un anno.

E nel giro di un altro anno sorgerà la nuova struttura, alle spalle dell'attuale Opificio, che porterà la Fondazione a occupare in totale circa 14.000 metri quadrati. L'ampliamento dovrebbe incrementare anche i visitatori, che si stima passino dagli attuali 120.000 all'anno ai 200.000 del 2019. Ma il nuovo incubatore d'impresa sarà soprattutto la chiusura del cerchio. "In questi anni la Fondazione si è concentrata sulla scuola, la divulgazione scientifica e i giovani- spiega il direttore Antonio Danieli- con l'incubatore vogliamo creare una filiera integrata che mette vicino la scuola, la ricerca e l'imprenditorialità, favorendo lo scambio tra imprenditori, ricercatori, giovani e insegnanti".

Dopo un primo periodo di incubazione, spiega Danieli, le start up più meritevoli saranno selezionate e riceveranno anche un sostegno economico (le modalità saranno definite nei prossimi mesi). Gli ambiti principali di investimento saranno quelli della salute e del benessere. L'obiettivo della Fondazione, dunque, e' trasformare l'Opificio Golinelli in una "vera città della conoscenza e della cultura, non più solo una cittadella". E grazie all'incubatore, sottolinea il presidente della Fondazione, Andrea Zanotti, "completeremo il quadro. Realizzeremo un ecosistema che mette insieme formazione, innovazione e impresa".

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