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Cronaca Argelato

Interporto: fine dei blocchi alla logistica Granarolo, incontro il 6 novembre

Fine del blocco ai danni di Cogefrin, che fa logistica per Granarolo. La polizia denuncia che martedì alla Granarolo a Cadriano siano state 'perquisite' auto private. Si.Cobas "Per l'ultima volta fiducia alle istituzioni"

"Per l'ultima volta fiducia alle istituzioni" così hanno "deciso di accettare le condizioni proposte dal Prefetto di Bologna che dopo quattro ore di picchetto ha contattato Aldo Milani, coordinatore nazionale del Si.Cobas, per proporre un ulteriore incontro il 6 novembre durante il quale dovranno ancora una volta essere stabilite delle date certe e a breve termine per completare le assunzioni dei primi 23 lavoratori e dei restanti 28".

Lo scrive in una nota Si.Cobas che  stamattina aveva messo in atto un nuovo blocco merci all'Interporto di Bologna ai danni di Cogefrin, che fa logistica per GranaroloCobas e collettivo Crash contro il colosso alimentare accusato di sfruttamento dei lavoratori. 

Ora si attende l'incontro del 6 novembre col Prefetto. Il sindacato di base spiega però che se "non verranno rispettati i nostri diritti noi continueremo a bloccare l'attività dei magazzini" e ricorda i "51 lavoratori della Granarolo illegalmente licenziati nel mese di aprile per aver fatto due giorni di sciopero". "Ancora oggi, nonostante gli accordi presi dal Prefetto di Bologna con le organizzazioni padronali, nel mese di luglio che prevedevano la ricollocazione sul posto di lavoro di 23 facchini entro il 15 ottobre (termine in proroga a quello inizialmente stabilito del 30 settembre) e degli ulteriori 28, solo 9 lavoratori sono stati effettivamente assunti mentre gli altri si ritrovano ormai da sei mesi senza stipendio e senza cassa integrazione". Il picchetto è stato smobilitato dopo 5 ore.

La polizia denuncia che martedì notte alla Granarolo a Cadriano chi voleva bloccare le merci ha perfino 'perquisito' auto private, commettendo per la polizia violenza privata. Da maggio, sono 179 le denunce emesse.

In azione la notte del 29, tra le 2 e le 7 del mattino, erano entrate una quarantina di persone. La Digos sta lavorando all'analisi dei filmati. Saranno con ogni probabilità quindi denunciate per violenza privata aggravata dal numero delle persone.

Il 26 ottobre cinque attivisti Crash e 15 tra Cobas e lavoratori stranieri avevano inoltre fatto un blitz nel supermercato Coop al CentroLame, invitando i clienti a boicottare i prodotti Granarolo e attaccando adesivi sui prodotti della azienda. Per questo saranno anche accusati di danneggiamento e di turbativa del attività commerciale. Ma si tratta solo degli ultimi episodi capitati nella vicenda in cui dal 2 maggio, quando ci fu il primo blocco a Cadriano ad opera di 38 persone, fino ad oggi sono state 179 le denunce emesse nelle indagini della Digos. In alcuni casi si tratta ci sono persone che hanno ricevuto più denunce, poichè ai presidi hanno partecipato al massimo 50-60 persone. Tutte le informative sui diversi episodi sono state inviate al pm Antonella Scandellari della procura di Bologna.

PERQUISIZIONI AUTO. I manifestanti infatti hanno obbligato vari privati a fermarsi, per controllare che non uscissero (o entrassero) merci in azienda a bordo di auto per bypassare il blocco dei camion.

QUESTORE. "Inaccettabile che si vada a perquisire auto private, commettendo un reato grave. Siamo fuori dalle regole della convivenza civile. Quello che ci preoccupa è un crescendo d'azioni. Procederemo nei termini di legge". Non usa mezzi termini il questore di Bologna Vincenzo Stingone per commentare quanto accaduto qualche giorno fa davanti ai cancelli della Granarolo, dove in un blocco sono stati 'controllati' mezzi di privati cittadini. "C'è una attività intensa dei vari apparati investigativi, Digos, Squadra Mobile e altri. Un impegno costante e continuo - ha detto riferendosi anche all'arresto ieri di tre rapinatori campani in trasferta, a uno sgombero avviato in mattinata e a un ausilio dato oggi ad ufficiali giudiziari impegnati in uno sfratto problematico. "Ci sono situazioni critiche, tanti problemi sociali. La nostra guida è la legalità, senza entrare nelle motivazioni. Se ci sono violazioni delle norme abbiamo il dovere di intervenire, e lo facciamo con equilibrio e cautela". Poi il questore ha spiegato di essere preoccupato anche del fatto che i lavoratori stranieri coinvolti nelle azioni contro la Granarolo siano strumentalizzati, senza che sia data loro piena contezza dei rischi che corrono. "La nostra preoccupazione è il danno per questi lavoratori, parlo a loro tutela perché sono soggetti più deboli. Hanno una situazione diversa dagli italiani, perché hanno il permesso di soggiorno. E rischiano sanzioni non solo penali, ma anche amministrative. Devo ritenere che chi strumentalizza lo fa sulla pelle degli altri e non sulla propria".

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