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Cronaca

Inchiesta 'grandi opere', Peri indagato. Donini: "Fermare la corruzione non le opere pubbliche"

Intanto le opposizioni in Regione fanno pressing su Bonaccini, inquanto Governatore e uomo del Pd: "Ennesimo scandalo che travolge il sistema delle maxicooperative dell'Emilia Romagna". Da Sel alla Lega: stop alle opere. I dem fanno muro

L'inchiesta sulle grandi opere, che vede indagato anche l'ex assessore regionale alle Infrastrutture Alfredo Peri, agita le opposizioni di viale Aldo Moro, che invocano lo stop ai lavori e fanno pressing sul Pd e l'amministrazione Regionale. Amministrazione che parla per voce di dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Donini, che a caldo ha affidato a facebook un lapidario commento sul fatto. "In Italia bisogna fermare la corruzione non le opere pubbliche".  Un segnale chiaro: le infrastrutture previste in regione restano confermate. Nessun retrofront alla luce dei recenti avvenimenti.
Donini, a freddo, ha poi tenuto a precisare: "Esprimo totale fiducia nel lavoro dei magistrati e il convincimento che Alfredo Peri, ex assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Emilia-Romagna, Miro Fiammenghi, ex consigliere regionale, e Graziano Patuzzi, presidente di ARC (Autostrada Regionale Cispadana), possano dimostrare la loro estraneità dalle accuse contestategli e l’assoluta correttezza dei comportamenti tenuti nello svolgimento dei loro incarichi”. Così l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, commentando le notizie relative all’inchiesta Grandi Opere."
Per quanto riguarda l’Autostrada Cispadana, ha fatto poi sapere l'assessore, "quest’amministrazione regionale si è impegnata fin dal suo insediamento, nel gennaio scorso, a richiedere la conclusione della procedura di VIA e il passaggio della concessione allo Stato. Così come definito nel Programma di Mandato, consideriamo la Cispadana un’opera strategica, sia per il valore trasportistico che per dare maggiore competitività a un territorio in cui sono insediate migliaia di imprese e di lavoratori.  Confermiamo il nostro impegno – conclude l’assessore – e la nostra determinazione a seguire le procedure per la sua realizzazione, nel rispetto della massima trasparenza e legalità”.

DA FDI ALLA LEGA  A SEL: STOP E PRESSING. Tommaso Foti di Fratelli d'Italia chiama in causa il presidente Stefano Bonaccini. "Batta un colpo e si assuma le sue responsabilità': sia come segretario regionale del Pd in scadenza, sia come presidente della Regione", scrive Foti in una nota. "Venga in aula e dica chiaramente se per la Regione l'autostrada Cispadana è un'opera strategica da realizzare, nel qual caso deve garantire trasparenza assoluta nelle procedure e il ricambio degli uomini che fino ad oggi se ne sono occupati, oppure se vuole archiviare tutto". Ma secondo Foti il governatore dovrebbe dire anche qualcosa "sul sistematico coinvolgimento di uomini del Pd regionale in vicende che assumono rilievo penale. Perchè delle due l'una: o gli uomini di punta del Pd regionale sono più sfortunati del fornaretto di Venezia, o questi sono i frutti della coltivata convinzione di essere intoccabili.

Altrettanto netta la Lega, che col capogruppo in Regione Alan Fabbri chiede un'audizione in commissione. "Alla luce del coinvolgimento dell'ex assessore Peri nell'inchiesta sulle grandi opere e dell'ennesimo scandalo che travolge il sistema delle maxicooperative dell'Emilia Romagna, chiediamo un'informativa urgente in commissione Trasporti su appalti e infrastrutture", informa Fabbri in un comunicato. "L'assessore Donini e i rappresentati delle centrali cooperative regionali vengano a riferire- aggiunge Fabbri- il sistema politico-economico dell'Emilia Romagna ancora una volta dimostra di non avere gli anticorpi adeguati per sfuggire agli scandali nazionali. Pensiamo che, alla luce dell'indagine che ha colpito esponenti di lungo corso dell'amministrazione regionale e rappresentanti di primissimo piano del sistema cooperativo emiliano romagnolo, sia doverosa una riflessione, nel segno della trasparenza. Il ciclico coinvolgimento di nomi importanti della politica e delle cooperative mostra il fallimento di un sistema, che oggi deve essere rifondato, con nuove regole, nuovi anticorpi, più stringente selezione della classe dirigente e maggiori chiarezza e trasparenza".

Rilancia sullo stop alla Cispadana, ma anche della E45, Giovanni Paglia, parlamentare di Sel: "La Cispadana e la E45 sono tra le opere finite al centro dell'inchiesta fiorentina sulle mazzette alle grandi opere, per meglio dire sul legame perverso tra politica e affari. Fatto salvo il principio di garanzia per gli indagati, già esistevano ottime e abbondanti ragioni di sostenibilità ambientale ed economica per non procedere alla loro realizzazione, ora il buonsenso vorrebbe che ci si fermasse". Il deputato vendoliano dice anche che "in ogni caso si comincia a capire meglio perchè si insista da anni nel chiedere opere inutili e intanto a buttare via soldi in studi e progettazione. Peccato che come sempre debba essere la magistratura a intervenire e la politica a tacere o a insistere nel difendere l''indifendibile". Alla politica, dice Paglia, toccherebbe "di accettare che non esistano imprese amiche, di non favorire cordate che tengano dentro chiunque, di rompere la catena di appalti, subappalti e subappalti dei subappalti, di rendere le gare contendibili e le regole semplici e non derogabili, di stabilire che fatto un prezzo per i lavori tutto il resto è rischio d'impresa non negoziabile".

GRILLO: GOVERNO UNO ZOO. “Se fuori ci sono i gufi e per tacitare in aula l'opposizione del M5S si usano i canguri, talvolta in formato maxi, non vanno trascurati Lupi, il figlio/a di Fantozzi e la giovane marmotta Renzie che piuttosto che fare un decreto legge contro la corruzione sacrificherebbe la sua mano come Muzio Scevola". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo in un post dal titolo ''Al Lupi! Al Lupi!'', dove pubblica anche una foto ritoccata del ministro delle Infrastrutture che su facebook commenta così: "Quest'uomo, secondo voi, è degno di continuare a fare il ministro?". ''Al Lupi! Al Lupi!''- prosegue Grillo- il M5S lo grida alla Camera da luglio, ma proverbialmente nessuno lo ha ascoltato, anche se diversamente dalla fiaba ha sempre avuto ragione. Bastava leggere le carte e andare a vedere chi fossero gli amici più stretti di Lupi. 3 dei 4 arrestati di ieri sono suoi "amici fidati" e a loro il ministro aveva affidato una dozzina di grandi opere: dai porti di Trieste e Olbia, ai cantieri Tav e alle autostrade.

PD FA MURO, AVANTI OPERE. “Scacciare ogni ombra sulla Cispadana, ma quell'opera va fatta”. I parlamentari modenesi del Pd fanno muro al pressing del M5s (ma anche del Prc e di Sel) di bloccare l'infrastruttura finita nella bufera giudiziaria sulle grandi opere. "La Cispadana è utile, necessaria e attesa dai territori che attraverserà, e quindi, a maggior ragione, la sua realizzazione deve avvenire nella massima correttezza", mandano a dire i parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari, assicurando di essere "i primi a voler conoscere la verità attorno ai sospetti sollevati dall''inchiesta della Procura di Firenze". Perchè, spiegano in una nota, "non ci basta che la magistratura faccia il suo pur essenziale lavoro. Ci uniamo a chi nel Pd ha già chiesto che il ministro Lupi venga in Parlamento a chiarire quanto sta succedendo. A parte i profili penali, di cui si occupano gli inquirenti, emergono nell''indagine altri profili che attengono alla gestione buona e trasparente delle grandi opere e a un modus operandi che, francamente, sconcerta. A questi dubbi devono arrivare risposte puntuali e inequivocabili".
In particolare, Baruffi, Ghizzoni e Vaccari, attendono "risposte chiare" sulla Cispadana, per capire "se le notizie di stampa corrispondano al vero e soprattutto quali tempestivi e inequivocabili atti il Governo intenda assumere per accertare, mentre la magistratura continua il suo lavoro, eventuali illeciti e assicurare la piena correttezza procedimentale e la massima trasparenza". Detto questo, però, nessuno stop: "La Cispadana era e resta un'opera cruciale per l'Emilia-Romagna e per le nostre zone gravate da una viabilità non più adeguata alle esigenze di mobilità della popolazione e di collegamento di un distretto industriale internazionale".
 

(fonte agenzia Dire)

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