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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza San Francesco

Contro la guerra, Bologna scende in piazza: "Meno spese militari, più spese sociali"

Dall'Usb ai Giovani Comunisti, mobilitazioni in città a suon di slogan - "L'Italia non è la portaerei della Nato" - e rivendicazioni: "E' ora di gridare che siamo contro questa nuova guerra". Poi anche una preghiera per la pace

Contro la guerra e la Nato oggi mobilitazioni in tutta Italia. Contestualmente alla giornata di mobilitazione nazionale lanciata dalla piattaforma sociale Eurostop, anche Bologna e tutta l’Emilia Romagna scenderanno in piazza per ribadire il   dissenso e contrasto ad ogni politica di guerra.

Un corteo partirà alla 15 da piazza San Francesco e, dopo aver attraversato la città, i manifestanti si ricongiungeranno al presidio  in piazza Maggiore chiamato dalle comunità religiose cristiane e islamiche bolognesi

Presente lUSB - che scrive in una nota - "ci mobilitiamo per impedire che l’Italia venga trascinata nuovamente in un conflitto il cui unico scopo è la spartizione delle risorse energetiche, obiettivo ambito dalle multinazionali di quegli stessi paesi che provocarono il caos in Libia nel 2011". Per l'unione sindacale di base è "ora di gridare con forza che siamo contro questa nuova guerra, di pretendere la chiusura delle basi Nato nel nostro Paese, la forte riduzione delle spese militari a vantaggio delle spese sociali, oggi fortemente messe in discussione da un’austerity senza senso; in difesa di una reale democrazia nel nostro Paese e per le popolazioni aggredite".

Contro la guerra si sono mobilitati anche i Giovani Comunisti che già ieri in porta Maggiore, contemporaneamente a molte piazze d’Italia, hanno urlato "la Guerra fa schifo" e "l’Italia non è la portaerei della Nato", aggiungendo che "ci costringono ad austerità e disoccupazione, si spendono miliardi di euro per creare il caos in altri paesi, per finanziare signori della guerra, terrorismo, morte e distruzione. Per noi, per chiunque abbia un po’ di buon senso, è inaccettabile questa situazione. Noi non ci stiamo, dichiariamo guerra alla guerra". Così i giovani Comunisti promettono che faranno di tutto affinché "il popolo italiano, un popolo di pace, si organizzi per impedire al governo Renzi di usare i propri soldi per andare ad ammazzare in Libia, sull’altra sponda del Mediterraneo" 
Oggi  i comunisti tornano a mobilitarsi prendendo parte anche loro al corteo in partenza da Piazza San Francesco. Alla fine della manifestazione presso la  sede dei Giovani Comunisti partirà il confronto sulle future iniziative da mettere in campo.

Rifondazione Comunista Bologna presenzierà al corteo di oggi, accusando il Governo che "nonostante i milioni di morti, le devastazioni e le migrazioni bibliche provocate da questi interventi,  progetta nuove imprese militari". Poi si ritano in causa le contestazioni al professor Angelo Panebianco, a Scienza politiche, che per Rifondazione "conferma come non si voglia concedere spazio alle voci di dissenso, spostando l’attenzione dal tema della guerra a quello della libertà di espressione". Come primo passo verso la "riorganizzazione di un vasto movimento antimilitarista e per la pace" .

PREGHIERA PER LA PACE.  Sempre oggi, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra, la Comunità di Sant’Egidio promuove una preghiera per la "pace in Siria ed in tutti quei paesi che vivono situazioni di conflitto, soprattutto in Medioriente e in Africa".  
La preghiera si terrà   alle ore 19:00, presso la Basilica di San Martino in via Oberdan, 25  e sarà presieduta dal vescovo Matteo Maria Zuppi.

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