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Cronaca

Hind, la stilista di burkini: 'Tante clienti anche a Bologna. Non è mortificazione"

Ha 22 anni e la moda è la sua passione: lavora a Milano per un ufficio stile rivolto alle tendenze delle donne musulmane e online riceve molte richieste per capi su misura

Hind Lafram è la stilista "muslim" (rivolta quindi alla sultura dell'Islam) più conosciuta d'Italia: fra le sue creazioni più richieste anche il "burkini", quell'ibrido fra il burqa e il bikini che tanto fa parlare l'Europa in questi giorni. Ventidue anni, figlia di una coppia marocchina di immigrati residenti in Piemonte, Hind si è fatta conoscere attraverso i social e il web rispondendo alla sempre più alta richiesta di abiti su misura per ragazze e donne di fede islamica e oggi è una designer molto richiesta e lavora per un ufficio stile di Milano dove si sta occupando di una linea moda per musulmane nate e cresciute in occidente. 

Ordini e richieste le arrivano anche da Bologna, dove in effetti non è così semplice trovare capi muslin, e dove ci si accontenta di cercare al mercato o nelle grandi catene: "Facciamo acquisti fra la Piazzola e i negozi della grande distribuzione - dicono alcune ragazze in cerca di ḥijāb (questo il nome del velo da indossare sul capo) in giro per la città - ma sarebbe bello poter avere un negozio o uno stilista specializzato". 

"Ho diverse clienti di Bologna, alcune di loro mi hanno commissionato abiti e burkini - spiega Hind -  e spesso vengo sotto le Due Torri, dove vivono amici e parenti: Bologna è una bellissima città, giovane e vivace. Adoro questo Paese, l'Italia non la cambierei con nessun altro stato".  

Alcuni esponenti della Lega Nord Bolognese chiedendo il divieto di indossare il burkini nelle nostre piscine definiscono gli uomini musulmani "medievali". Cosa ti senti di rispondere a Borgonzoni e Marchetti? 

"Rispondo che la scelta di indossare il velo è mia. Nulla mi è stato imposto. Rispondo che è medievale dire ai cittadini come devono vestirsi quando vanno a nuotare. Tutti dobbiamo essere liberi di esprimere le nostre idee senza però intrometterci o addirittura offendere gli altri".  

La parola "burkini" nasce dalla fusione tra le parole "burqa" e "bikini", ma questa fusione in effetti non è proprio corretta...perchè? 

"E' un termine che fa anche sorridere e che quindi trovo simpatico, ma è una parola allo stesso tempo antipatica visto che il riferimento al velo integrale afghano non c'entra nulla con noi donne musulmane visto che il nostro viso resta scoperto". 

Questo capo è diventato ormai un simbolo. Di cosa dal tuo punto di vista? 

Il burkini è un incoraggiamento. Una comodità in più che ci incoraggia ad andare al mare e vivere la spiaggia e il nuoto in modo disinvolto e sportivo. Tutto qui. Vietarlo sarebbe come vietare un abito da sera. 

Dal punto di vista concreto da quali capi è composto? Quali parti del corpo restano scoperte?

E' costituito dalla cuffia-velo che indossiamo sul capo, da una casacchina che arriva sopra il ginocchio e sotto ci sono dei panta elasticizzati. Può essere un tre pezzi, ma anche a due quando la cuffia è incorporata al top. 

Quali tessuti utilizzi per i tuoi burkini? Quali le tendenze, le richieste più frequenti sugli ordini che ti fanno?

Utilizzo lo stesso tessuto tecnico che viene usato per i costumi da bagno. E' una seconda pelle e dopo il bagno si asciuga subito, inoltre non assorbe l'acqua e non si attacca alla pelle. Per quanto riguarda l'abbigliamento in generale dipende dalle stagioni, la variabili sono molte: l'abbottonatura, le forme e le lunghezze, il coordinato con il velo e tanti altri dettagli ancora, esattamente come nella moda occidentale. 

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