Università, Hobo si riappropria del Community Center: "Basta togliere spazi di socialità"
L'ormai annosa battaglia sulla sala universitaria di Via Filippo Re continua. Dopo varie occupazioni da parte dei collettivi studenteschi e successivi sgomberi da parte delle forze dell'ordine, Hobo torna all'attacco: il Community Center torna ad essere uno spazio autogestito
"L'università è di chi la vive, basta togliere spazi di socialità". Un cartello così recita davanti al Community Center di via Filippo re, la sala universitaria più volte occupata dai collettivi studenteschi e sgomberata dalle forze dell'ordine (l'ultima concitata operazione di sgombero lo scorso ottobre, video).
Ora Hobo torna a rivendicare: 'è ricominciata a Filippo Re l’odissea nello spazio, per riappropriarci di ciò che è nostro, per conquistare spazi di libertà e autogestione, per sottrarli alla speculazione e alla privatizzazione". L’ultima volta che il Community Center di Filippo Re " era stato vivo - accusa il colelttivo - fu circondato e sgomberato da decine e decine di carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa, come tante volte è successo negli anni della fallimentare amministrazione del Re-ttore Dionigi. Poi sono arrivati i sigilli della Procura, a sancire il sequestro degli spazi e delle nostre forme di socialità operate dalla casta accademica e dal Partito Democratico in questa città".
Da ieri il Community Center è "tornato a vivere", riempiendosi di studenti e precari. Dalle 18.45, orario della chiusura ufficiale del luogo alcuni aderenti al collettivo hanno ri-aperto un nuovo spazio autogestito, con musica, protezioni video e un "brindisi collettivo alla libertà riconquistata". Qui - avvisa Hobo - "siamo, e ci torneremo spesso, perché il Community Center da ieri è tornato a essere autogestito. Abbiamo così inaugurato la campagna “Space Invaders”, per dire che ci volete rassegnati ci troverete liberi e organizzati. E questa è solo la prima tappa: stay tuned, stay rebel!"
