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Cronaca Centro Storico / Piazza Dè Tribunali

Collettivo Hobo in Procura: 'Divieto di dimora come durante il fascismo'

Il collettivo ha presentato ai cronisti la campagna #libertàdidimora: "Chi non si adegua allo status quo viene ancora costretto all'esilio" e il metodo viene paragonato a quello promulgato durante il fascismo. Duro attacco al Procuratore Giovannnini

A fine aprile il Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura, aveva disposto il divieto di dimora in città per Parvis Jashn Tirgan e Loris Narda, due esponenti del collettivo Hobo per uno scontro tra militanti e collettivi, avvenuto lo scorso ottobre, durante lo sgombero del bar all'interno del campus di via Filippo Re occupato. Oggi lo stesso collettivo ha presentato ai cronisti la campagna #libertàdidimora: "Nel 2015 a Bologna, e in altre città d'Italia, chi esprime dissenso, chi non si adegua allo status quo viene ancora costretto all'esilio" si legge nella nota, e il metodo viene paragonato a quello del codice Rocco, promulgato durante il fascismo.

A mezzogiorno, i militanti si sono riuniti davanti alla Procura di Bologna per poi essere "invitati" a spostarsi in Piazza dei Tribunali, dove è nata qualche polemica con il personale di vigilanza. "Loris e Parvis sono stati costretti ad abbandonare la città nella quale avevano scelto di vivere in 5 ore, pena l'arresto immediato" hanno detto ai giornalisti. La data di fine-divieto è sconosciuta "Bologna è diventata laboratorio di sperimentazione".

Due degli attivisti, rimasti feriti durante le contestazioni a Matteo Renzi, il 3 maggio scorso, hanno annunciato di aver avviato le pratiche per denunciare le Forze dell'Ordine e la Procura, mentre la Digos ha denunciato 13 persone, sempre per i tafferugli in Montagnola: 8 attivisti del collettivo Hobo (cinque uomini e tre donne tra i 20 e i 42 anni) e cinque esponenti del Tpo e di Labas (quattro uomini e una donna tra i 21 e i 41 anni).

Oggi, in conferenza stampa, anche il docente di Informatica dell'Alma Mater Andrea Fumagalli che si è dichiarato stupido per la sordità del corpo docenti a questo provvedimento. Da Hobo anche un attacco diretto anche al Procuratore Aggiunto Valter Giovannini: "Non è in gradi ammettere i propri errori giudiziari - hanno detto riferendosi all'omicidio-suicidio Guidetti - perchè protetto dal sistema di potere del PD". Secondo il collettivo, la Procura bolognese svolgerebbe un ruolo politico e morale: "Questa è una campagna per la perdita della libertà" e concludono ringraziando il vignettista Zerocalcare per aver disegnato il logo.

Hobo da' il via alla campagna #Libertàdidimora

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