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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza immigrati, il Comune attiva nuove misure. La Frascaroli fa il punto

Una rete composta da associazioni, studenti, gruppi informali e sindacati, per intervenire sull'allerta profughi esclusi dal piano di accoglienza approntato a livello nazionale. In città già 50 casi

Ancora aperta l'emergenza profughi in città. Per tenere sotto controllo la situazione, monitorando gli ingressi e approntando efficaci misure di accoglienza, il Comune ha deciso di attivare nuove misure. Accanto all’attività istituzionale, svolta all’interno del Progetto nazionale di accoglienza per persone richiedenti asilo e rifugiati (che riguarda ad oggi 140  persone), l’amministrazione ha mobilitato una rete di più soggetti per monitorare e segnalare le persone che non sono entrate nel piano di accoglienza. Si tratta di una cinquantina di persone “comunque presenti sul territorio cittadino prive di ogni tipo di protezione in una situazione di abbandono. La rete è composta dalle associazioni che già si occupano di volontariato sociale, studenti universitari, gruppi informali, cittadini e sindacati".

Ad  illustrare  la  situazione  profughi  è Amelia Frascaroli, assessore  comunale ai Servizi sociali, oggi in Consiglio comunale in occasione della Giornata mondiale  del  rifugiato. “Questa situazione riguarda principalmente adulti, neo maggiorenni e in piccola parte minori, sfuggiti  alle  consegna  della  protezione  civile  rispetto  ai  profughi arrivati  ad aprile- continua l’assessore- questi presentano difficoltà nel territorio  diventando  persone  senza  punti di riferimento, che creano in alcuni punti della città, pur essendo in piccoli numeri, allarme sociale, e che sono preda di aggancio da parte di gruppi di malavitosi”.

La  rete servirà a “monitorare e segnalare le situazioni storia per storia, percorso per percorso, per vedere che cosa sarà possibile fare per ognuno e per  costruire  degli  affiancamenti, per un passaggio di informazioni corrette - spiega ancora Frascaroli - ad esempio esistono già dei servizi come le docce o la mensa cui molte persone non accedono semplicemente per il fatto che non sono passate le informazioni per gli accompagnamenti allo sportello: tengo a sottolineare che è una operazione a costo zero, e porta quel valore aggiunto che la società civile può esprimere attorno a un problema di accoglienza e di solidarietà che si intreccia fortemente con il lavoro delle istituzioni”.

Il  Comune  di  Bologna “collabora al progetto di accoglienza gestito dalla  protezione civile in accordo con i livelli nazionali e con una cabina di regia regionale,  con delle convenzioni che sono state stipulate direttamente con gestori di luoghi di accoglienza”, continua l’assessore.  “Il Comune risponde alla cabina di regia regionale e al coordinamento provinciale degli enti locali. Il Comune svolge anche una funzione di coordinamento, monitoraggio e indirizzo per le strutture collocate nel proprio territorio, ad eccezione della caserma dei Prati di Caprara, che risponde direttamente alla protezione civile con una gestione diretta della Croce Rossa”, conclude Frascaroli.

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