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Cronaca Imola

Imola, 'No' all'mpliamento della discarica tre Monti: manifestazione e corteo il 7 novembre

Non si placa la polemica e la contrarietà all'ampliamento della Discarica Tre Monti di Imola, che diventerebbe la più grande delle quattro discariche regionali e una delle più grandi d'Italia. 7 novembre ritrovo alla Rocca Sforzesca

Non si placano scontro e polemiche sull'ampliamento della Discarica Tre Monti di Imola, che diventerebbe la più grande delle quattro discariche regionali e una delle più grandi d'Italia. 

Il Comitato “Vediamocichiaro” formato da Legambiente, Panda Imola, Salviamo il Paesaggio, G.A.S Imola, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e Comitato Discarica Tre Monti, è convinto che "una discarica quarantennale è già di per sé una bomba ecologica che potrebbe già aver messo a rischio la nostra salute; se poi si sceglie di raddoppiarla senza una verifica seria ed analitica degli eventuali danni già avvenuti,  le probabilità di compromettere il nostro territorio si aggravano", così sabato 7 novembre si terrà una manifestazione contro l'ampliamento della Discarica, con ritrovo alle ore 9,30 in piazza della Rocca Sforzesca, corteo lungo via F.lli Bandiera, via Emilia ed arrivo con comizio finale in piazza Caduti della Libertà.

Per il comitato "L'epoca dello smaltimento è finita ed in particolare Il territorio imolese ha già ampiamente fatto la sua parte in questa fase: è tempo che Hera si occupi seriamente della raccolta differenziata, come la stessa nuova legge regionale prevede, investendo nel potenziamento e miglioramento degli impianti di riciclo dei rifiuti". Alla manifestazione sono stati invitati le forze politiche, sindacali, associazioni di categoria e la società civile organizzata a essere presenti "chiedendo loro di comunicarci formalmente la loro eventuale adesione, condivisione e partecipazione, volendo, presenziando con bandiere e simboli, per manifestare insieme a tutti i cittadini presenti, la contrarietà a questo anomalo progetto e sancire in modo trasparente su chi cade la responsabilità del perdurare dell’incoerente pratica dello smaltimento dei rifiuti", si legge nella nota. 

LE RAGIONI DELLA PROTESTA.  "Oltre alle ragioni sopra esposte, è mancato il percorso di informazione e confronto con i cittadini, così come invece prevede la legge, per arrivare ad un progetto condiviso; Hera contrasta nei fatti la raccolta differenziata, privilegiando il conferimento indifferenziato, mediante la presenza di un netto numero maggiore di contenitori per la raccolta stradale e limita l’eventuale scelta del porta a porta sulla tipologia di rifiuti, ignorando la tariffa puntuale, fattore determinante per l’incentivazione del cittadino ad un comportamento virtuoso; Conami investe i proventi azionari derivanti dai servizi gestiti da Hera e sue partecipate, e frutto del caro bollette, in settori diversi dalle stesse, anziché sui servizi stessi, indispensabili e bisognosi invece di manutenzioni straordinarie o potenziamento; l’amministrazione comunale, la proprietà e il gestore della discarica ignorano i gravi disagi patiti per oltre 40anni dai residenti e l’aggravio del rischio sanitario-ambientale che comporterà l’ampliamento; Conami ha acquistato anzitempo (dieci anni!) i terreni per l'ampliamento della discarica, anziché investire per sostenere l'economia circolare dei rifiuti, la riduzione della produzione dei rifiuti urbani, il riuso dei beni a fine vita e la raccolta differenziata;  chiedere di essere una delle 4 discariche previste dalla recente legge regionale sui rifiuti, dopo aver ricevuto rifiuti per 40anni da ogni parte d'Italia (83% del flusso proviene da fuori Regione); non essere in possesso di alcun dato analitico che dica cosa succede nell'aria, sul suolo e nel sottosuolo da parte degli organi di controllo; avere un sistema di raccolta differenziata con indici tra i più bassi della Regione, 44% nel bolognese e meno del 56% a Imola, tra le più basse del Nord Italia: la legge Ronchi e la UE imponevano il 65% entro il 2012", scrivono. 

Coinvolto anche il territorio di Riolo Terme "dove si pensa di comunicare ai cittadini l’ampliamento della discarica, che ricadrà per il 55% sul loro territorio, distante km 2.5 dal centro del paese, dopo il 23 di novembre, a tempo scaduto per le osservazioni: probabilmente toglieranno pure il nome Terme per la nuova qualità delle acque…. ". 

La richiesta al Sindaco, alla Giunta e al partito di maggioranza, di ritirare il progetto dal nuovo piano rifiuti, e "se c'è ancora la convinzione che Imola e Riolo Terme debbano dare sempre di più, si faccia un percorso partecipato, indipendentemente che porti o non porti all'ampliamento della discarica. Infine, poniamo ancora una volta, la stessa domanda fatta all'assessore all’ambiente Tronconi: quante altre discariche ci sono in Regione o in Italia con oltre 40anni di vita?". La nota si conclude con una provocazione: "Se qualcuno ha visto il Sindaco, ce lo saluti!"

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