Incendi dolosi alle auto Eni-Enjoy, un arresto anche a Bologna
Il destinatario della misura cautelare individuato nell'abitazione di alcuni soggetti già indagati sotto le Torri
E' stato eseguito a Bologna uno degli arresti relativi all'operazione Bialystok del Ros dei carabinieri, che ha visto sette esponenti dell'area anarco-insurrezionalista colpiti da un'ordinanza di custodia cautelare del Gip di Roma. L'accusa è di associazione eversiva a scopo terroristico, per aver condotto attacchi esplosivi e incendiari nella capitale.
In particolare, sotto le Torri, è stato rintracciato e destinato agli arresti domiciliari un 35enne romano, D.C., al quale la procura della capitale contesta di avere dato fuoco, il 28 febbraio 2019, a diverse autovetture car sharing “Eni-Enjoy”. Fatto -scrive il Ros in una nota- rivendicato poi nel web in “solidarietà a tutti gli anarchici detenuti” e nell’ambito dell’avversione alla multinazionale Eni, accusata di devastazione della Terra, in quanto “Eni uccide e inquina in italia e all’estero.”
Altri attentati sono stati compiuti, sempre a Roma, ai danni di veicoli “Enjoy”: il 1° dicembre 2017, in viale Jonio, quattro vetture Eni sono state date alle fiamme, sempre con della diavolina posizionata sui pneumatici; il 14 febbraio 2019, altre due vetture sono state date alle fiamme tra via Casilina e il Pigneto; il 28 marzo 2019, ignoti hanno incendiato con lo stesso modus operandi tre vetture nel quartiere Prati Fiscali.
Il 35enne è stato rintracciato nel domicilio bolognese di altri quattro militanti di area, già indagati nell'operazione 'Ritrovo'. Le indagini partirono dall'incendio alle antenne tv di Monte Donato: anche per quei fatti in città scattarono diversi arresti, seguiti però dalla scarcerazione degli indagati, poiché il tribunale del Riesame, non riconobbe in quel caso l'aggravante dell'associazione eversiva.