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Cronaca

Bufera Civis: 5 membri del Gruppo Maresca-Fiorentino al centro delle indagini

A far scattare le iscrizioni nel registro degli indagati e le perquisizioni a loro carico, il passaggio di denaro individuato dalla Guardia di finanza tra Irisbus e il Gruppo legato a Fiat

Cinque delle persone coinvolte nell’inchiesta sul Civis appartengono al gruppo Maresca e Fiorentino. A far scattare le iscrizioni e le perquisizioni a loro carico è stato un passaggio di denaro individuato dalla Guardia di finanza tra Irisbus e Maresca e Fiorentino. Nel dicembre 2003 infatti la azienda bolognese diventò concessionaria Irisbus.

UN GIRO D'AFFARI DI 1 MLN DI EURO - Nel luglio 2004 anche mandataria dell'assistenza-manutenzione dei veicoli del Civis. In forza di quei due contratti a Maresca e Fiorentino sono arrivati negli anni, circa 800.000 euro per prestazioni fatte ad Irisbus. Prestazioni che l'accusa vuole verificare siano state realmente fatte,perché, per esempio, si tratterebbe di prestazioni che di solito non sono a carico della casa madre ma del concessionario, al contrario di quel che è avvenuto.

Inoltre gli inquirenti vogliono capire a che titolo Irisbus abbia riconosciuto alla concessionaria bolognese un contributo di circa 200.000 euro per l'acquisto di un immobile funzionale al progetto. Un contributo riconosciuto cinque giorni prima che venisse firmato il contratto di aggiudicazione dell'appalto Civis. Una struttura che tra l'altro fu effettivamente acquistata, ma non dalla concessionaria, bensì da una altra società, la Alpi srl, la cui proprietà è riconducibile ad alcuni soci della concessionaria finiti indagati.

L'ipotesi degl inquirenti, tutta ancora da verificare, è che il denaro fosse destinato a costituire una riserva da destinare a pubblici ufficiali (ancora da identificare) che hanno partecipato alla predisposizione della gara di appalto, nelle diversi fasi di programmazione, deliberazione e esecuzione. Per questo, per trovare traccia del percorso che il denaro avrebbe fatto, si è deciso di eseguire le perquisizioni, con la relativa iscrizione sul registro degli indagati a fine anche di tutela degli stessi.

LA DIFESA DEGLI INDAGATI - Pronta arriva la difesa: “Siamo totalmente estranei alla accusa. Non abbiamo mai corrotto a nessuno. Attendiamo con fiducia che venga dimostrata la nostra innocenza". Così parla l'avvocato Gino Bottiglioni, che tutela Angelo Maresca e Maria Fiorentino.

"L'ipotesi di accusa è che ci sia stata, come sembra di capire, anche se il capo di imputazione sul punto non è particolarmente perspicuo, una forma di corruzione nei confronti di soggetti non meglio identificati che avrebbe avuto come tramite i signori Maresca e Fiorentino è una ipotesi di accusa totalmente destituita di ogni fondamento - ha aggiunto - Non abbiamo mai corrotto nessuno. Tutti i soldi che abbiamo ricevuto sono soldi che hanno a fronte delle causali per lavori effettuati".

 

(fonte Ansa)

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