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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Cristoforo Colombo

S'innamora della prostituta, pestato a sangue: 'Noi proprietari delle donne di Bologna!'

Lo squallore della prostituzione si aggiunge a una vera e propria spedizione punitiva con minacce e pestaggi. Arrestato lo sfruttatore, denunciati cinque complici. Programma di protezione per la ragazza 20enne

Fermato M.F., 34enne, cittadino albanese, responsabile del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravato ai danni di una connazionale, nonchè per violenza aggravata dall'uso delle armi. Altri cinque albanesi identificati e denunciati per lesioni aggravate, minacce e violenza privata ai danni di un giovane rumeno e di una 20enne moldava.

I fatti risalgono alla sera del 18 luglio, quando un cittadino telefona al 113 e riferisce di una ragazza in fuga e di un uomo rapito. La chiamata arrivata da via Cristoforo Colombo, luogo di prostituzione di una 20enne moldava. In Italia da ottobre 2013, la 20enne non finisce subito in strada, ma poi conosce delle ragazze, e due sfruttatori che "se la passano".  Poi conosce un ragazzo sulla 30ina, rumeno, perfettamente integrato e con un lavoro stabile, che, dapprima è solo un cliente, poi si innamora di lei ed è deciso a toglierla dalla strada e dallo sfruttamento.  Passano molto tempo insieme e, talvolta, paga un prezzo superiore alla prestazione perchè i suoi sfruttatori non possano notare scarsi incassi e "perdita di tempo". Ed è così che la sera del 18 luglio, telefona al protettore e gli chiede un incontro.

L'appuntamento è fissato presso un distributore Eni, ma M.F. non si presenta da solo, bensì accompagnato da altri cinque soggetti, 4 albanesi e un rumeno, che gli intimano di lasciar perdere la ragazza: lei viene trascinata per i capelli in un'auto, buttata a terra, ma si toglie le scarpe e riesce a fuggire. 

IL PESTAGGIO. "Noi siamo i proprietari delle donne di Bologna", gridano all'uomo e lo pestano, ma per farsi intendere meglio lo caricano in macchina e lo portano in una piccola via, dove M.F. lo minaccia con un coltello e un suo "compare" gli lascia intendere di avere una pistola. Terrorizzato, il ragazzo chiama la 20enne, rassicurandola, ma le chiede di non sporgere denuncia perchè ha paura, infatti, interrogata dagli agenti, lei fornisce una versione confusa e non rivela il nome dell'aggressore, che solitamente non le ha usa violenza, ma che in passato avrebbe fatto saltare i denti a una prostituta che si era ribellata. Ma gli agenti riescono a risalire al suo fidanzato e lo raggiungono nella sua abitazione: il volto è tumefatto, ha un taglio sotto l'occhio e numerosi lividi: neanche lui dice sino in fondo la verità, infatti in seguito racconterà che la ragazza è tornata in Moldavia. (GUARDA IL VIDEO)

La legge della prostituzione impone che le ragazze non accettino come clienti dei connazionali, per evitare di essere riconosciute o che si stabiliscano rapporti preferenziali.

Con l'aiuto di ben 13 telecamere di sorveglianza e non convinti, gli agenti iniziano a battere il territorio, fino ad arrivare in una bar del quartiere Navile, dove identificano almeno tre degli aggressori. A quel punto, le vittime prendono coraggio e raccontano tutto. Ora la ragazza è sottoposta a un programma di protezione.

Relazione con la prostituta: spedizione punitiva

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