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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Smog e riscaldamento, Priolo: 'Termosifoni ancora spenti, ma già sforiamo limite'

Fdi però in Regione agita lo spettro della richiesta danni. Colombo, ex assessore, invece attacca sul fronte opposto: 'La salute prima di tutto'

Sulle concentrazioni di inquinamento nell'aria si inanellano sforamenti dei limiti di legge "e questo, visto che è caldo, avviene con i riscaldamenti ancora spenti". Insomma "abbiamo un problema molto serio", anzi "allarmante, per cui sarebbe ora di "cominciare a remare tutti dalla stessa parte".

Lo dichiara l'assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, Irene Priolo, oggi durante una commissione. Non a caso, le parole di Priolo arrivano dopo il passo indietro regionale sullo stop ai diesel Euro 4. "La salute dei cittadini èprevalente", manda a dire Priolo togliendosi qualche sassolino dalle scarpe nei confronti di Lega e M5s: "La messa al bando dei diesel nel contratto di governo non l'ho messo io", ma poi "siamo noi che restiamo con il cerino in mano" e dunque "vedo una certa mancanza di coerenza".

L'intervento dell'assessore, in particolare, rientra nella discussione svolta in commissione sul giro di vite già approvato dal Comune sull'ingresso nella Ztl dei veicoli commerciali: a luglio è scattato il mancato rinnovo ai diesel Euro 3, dal prossimo anno lo stesso atto già approvato prevede di cominciare a non rinnovare anche i tagliandi degli Euro 4.

Dalla Lega, però, arriva la richiesta di valutare alcuni "correttivi": è il consigliere Umberto Bosco, in particolare, a chiedere di ritoccare intanto la misura relativa agli Euro 3 perché, a causa di scadenze magari diversificate solo per pochi giorni, per alcuni operatori il mancato rinnovo non è scattato mentre per altri sì e questi "sono stati costretti a rinunciare a dei clienti" del centro. Una nuova valutazione che, per Bosco, andrebbe fatta a maggior ragione dopo il recente ripensamento regionale sugli Euro 4.

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l provvedimento sui veicoli operativi "risale all'ottobre 2017 ed è entrato in vigore solo nel luglio 2018", sottolinea intanto Priolo, senza dimenticare che gli Euro 3 erano già in deroga da un anno e si parla di veicoli con più di dieci anni, che quindi "le aziende hanno avuto il tempo di ammortizzare". E siccome si parla al momento degli Euro 3, "siamo in pena sintonia rispetto anche alle revisioni dei provvedimenti regionali", aggiunge l'assessore. Insomma, il provvedimento è "appropriato dal punto di vista dei tempi e del metodo", rivendica Priolo.

Vale anche per lo stop agli Euro 4 previsto l'anno prossimo o potrebbe esserci un ripensamento? "Secondo la mia volontà no", dichiara l'assessore, intenzionata a confermare una misura "lungimirante" rispetto alla quale "non dobbiamo pensare di fare passi indietro, altrimenti non si arriva mai" rispetto al tema qualità dell'aria. Ad ogni modo, "c'è un atto approvato dal Consiglio e se lo si vuole cambiare bisogna tornare in aula. E io al mommento non ho indicazioni in questo senso", afferma l'assessore. Detto ciò, Priolo non chiude tutte le porte ad una revisione del provvedimento. "Stiamo valutando come la misura sta già cambiando il parco veicoli", afferma infatti l'assessore, spiegando che ci sarà dunque una "ulteriore analisi". Ma se una revisione dovesse esserci, allora "chiederò agli uffici di far rispettare pedissequamente gli orari previsti dal Piano per la qualità dell'aria", avverte l'assessore. Questo sapendo che, intanto, sullo sfondo ci sono anche i cambiamenti della logistica: "Le tecnologie si stanno evolvendo e le aziende si stanno già orientando su una consegna dell'ultimo miglio più sostenibile", con veicoli elettrici e cargo-bike.

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Intanto continuano gli strascichi in Regione sul tema. All'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo, "andrà bene se nessuno le chiederà i danni". Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Giancarlo Tagliaferri, a proposito dello stop, poi revocato, nei confronti dei diesel euro 4 in Emilia-Romagna.

Tagliaferri ne parla anche come concessionario d'auto, il suo mestiere. "A fronte di un divieto come questo- scrive il consigliere in una nota- chi si fosse rivolto a qualunque concessionario per cambiare l'auto euro 4 avrebbe ricevuto un'offerta ridicola per un usato di fatto fuori mercato, dovendo invece pagare la nuova vettura a prezzo pieno perché l'Emilia-Romagna, a differenza ad esempio del Veneto, non aveva previsto incentivi per i privati cittadini". Ed è proprio sugli incentivi che insiste Tagliaferri.
L'Emilia-Romagna "avrebbe potuto già fare lo stesso tagliando spese inutili come i 600mila euro destinati alle aree sosta degli zingari o il milione di euro utilizzato per importanti progetti di cooperazione internazionale, ne cito due a titolo meramente esemplificativo di quelli promossi negli scorsi anni: 'l'esportazione del modello cooperativo in Parana'' o l''Educare al gioco ed allo sport fra le dune'".

In ogni caso per Fdi il "grande assente è stato il presidente Bonaccini che, probabilmente già troppo impegnato in campagna elettorale, ha preferito farsi di nebbia nel corso della discussione sul provvedimento, evidentemente per non sovrapporre la propria immagine a quella dell'imbarazzante suo assessore. Speriamo soltanto di sentirgli prendere una posizione almeno in occasione della discussione della mozione di censura" presentata dal centrodestra nei confronti di Gazzolo "nella seduta d'aula di novembre".

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Tornando sotto le Due Torri, da sinistra, si levano del pari voci critiche, anche se nel senso opposto. Se l'assessore alla Mobilità Irene Priolo giudica "allarmante" il fatto che le polveri siano già fuori legge a causa del traffico, il predecessore Andrea Colombo (anch'egli Pd) attacca sui blocchi.

"Dove sono finite- si chiede- le nuove domeniche solo elettriche, annunciate con tanta enfasi come le 'vere' misure antismog che superavano quelle degli scorsi anni liquidate come 'finte'? Se davvero, come sembra, finiranno in niente, forse allora era meglio almeno tenersi strette quelle di una volta, magari senza revocarle come accaduto nel 2017 su pressione dei commercianti".

Al di là della stoccata all'attuale gestione, Colombo sollecita misure più incisive sul traffico privato, perché la salute "per me viene prima, viene prima di tutto". Anche perché "se si ammalano le persone, a partire dai nostri bambini e anziani, del diritto alla mobilità o al commercio non se ne fanno purtroppo nulla". "Questa- afferma il consigliere comunale- non è una 'emergenza smog', ma una situazione ben nota tanto nelle criticità che nelle soluzioni. In sintesi: aumentano gli sforamenti di polveri sottili, crescono i morti da smog, peggiorano i cambiamenti climatici da inquinamento: cos'altro dobbiamo aspettare? Io dico e chiedo: basta rinviare scelte vere, efficaci e tempestive a tutela della salute delle persone, per la mobilità sostenibile e di riduzione reale del traffico privato. Ma garantendo un'adeguata informazione preventiva per non spiazzare la gente, che poi giustamente protesta se viene avvertita pochi giorni prima delle novità".
(Dire)

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