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Italia-Romania, prima della partita telefonata anonima: "Non giocare, Allah è grande"

Gli Azzurri ieri al Dall'Ara, che dopo gli attentati di Parigi era blindato per l'occasione. A pochi minuti dal fischio d'inizio, la chiamata alla polizia da parte di un mitomane. La Procura ha aperto un fascicolo per procurato allarme

"Non giocare partita, Allah è grande". Così una telefonata anonima ieri, da parte di una persona dall'accento straniero, è giunta al commissariato di Polizia di Bologna. Poco prima dell'inizio del match Italia - Romania, che si è disputato allo stadio Dall'Ara.
Si è trattato dell'opera di un mitomane, che sull'onda della psicosi del momento, ha ben pensato di tenere occupato il centralino del 113 con una telefonata dal sapore minatorio, che fortunatamente non ha avuto conseguenze.

Dopo l'episodio la Procura ha aperto un fascicolo per procurato allarme. Dai primi accertamenti la telefonata sarebbe arrivata da una cabina fuori dal territorio bolognese.

La partita si è comunque svolta in tranquillità, mentre la zona dello stadio, come preannunciato, era stata blindata. Si era infatti già deciso di adottare misure di sicurezza straordinarie al Dall'Ara, dopo gli attentati di Parigi, che di riflesso hanno portato anche il capoluogo emiliano a tenere alta la guardia. Così come lo stadio ieri, anche il Teatro Manzoni sarà 'sorvegliato' massicciamente, in occasione dei concerti di Bob Dylan. Lo stesso artista ha chiesto agli organizzatori dello show di spiegare guardie armate nell'auditorium. Richiesta accolta, considerato il momento.

Il giro di vite sulla sicurezza è arrivato all'indomani della strage parigina. Il prefetto Ennio Mario Sodano ha inviato una circolare agli enti pubblici e alle associazioni di categoria della città, oltre che a a tutti i sindaci del bolognese, alla Regione, dove raccomandava di mantenere una "collaborazione costante" con le Forze dell'ordine, soprattutto dal punto di vista dello scambio di informazioni e segnalazioni. Inoltre, invitava a mettere in atto misure di difesa e controlli "adeguati al rischio". 

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