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Il tesoretto della Soprintendenza: ecco le splendide immagini della Bologna 'perduta'

Monumenti di Bologna nelle foto storiche dell'archivio della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio

Giovedì 29 novembre, la storica dell'arte Patrizia Farinelli ed Elisa Mengoli, che sta attualmente collaborando alla catalogazione del materiale, hanno presentato l’archivio fotografico storico della Soprintendenza, illustrando e commentando alcune immagini storiche di monumenti di Bologna.

"Le pietre, i palazzi, le chiese, i portici, gli scorci sono quasi sempre lì anche se attorno tutto o molto è cambiato; ma ci sono anche immagini su cui gli anni sembrano essere scivolati e sono quelle di cui siamo più orgogliosi perché dimostrano che il nostro lavoro di salvaguardia e tutela è andato a buon fine.

Le foto del passato non sono solo miniere di storia e scrigni di memoria, sono un portato di suggestione e nostalgia perché spesso quelle immagini vivono nei nostri ricordi e nel seppiato di quelle stampe ritroviamo sia il colore di un tempo andato che la riscoperta della storia della nostra città.

C’è una città spesso inedita nelle immagini conservate nell’archivio storico fotografico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna. Un archivio che nasce per ragioni funzionali (documentare è tutelare) ma che diventa negli anni non solo testimonianza e memoria ma esso stesso un bene culturale da preservare e proteggere. 

E c’è anche una Bologna che non c’è più, come le torri Artemisi e Riccadonna che sorgevano nei pressi di Asinelli e Garisenda, abbattute nel 1918-19, il ponte medioevale sul fiume Savena demolito nel 1901 o le protezioni di alcuni edifici in occasione della Prima Guerra Mondiale.

Quando le due torri erano quattro: davanti a Garisenda e Asinelli, le torri Artemisi e Riccadonna demolite nel 1918-19".

L'archivio storico della Soprintendenza, composto sia da positivi che da fragili negativi su vetro (lastre), ha documentato e accompagnato il lavoro dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell'Emilia a partire dalla fine Ottocento-inizi Novecento e in origine si sviluppava su tutto il territorio regionale.

La documentazione fotografica non si limita ad attestare i diversi beni ma dà conto anche di restauri in corso o terminati, come nel caso del restauro della tomba di Egidio Foscherari in piazza San Domenico, effettuato nel 1899.

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