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Cronaca Centro Storico / Via Orfeo

Làbas diventa un 'caso', Merola: "Non ho titolo per interferire"

Reazioni della politica allo sgombero di questa mattina. Il "finalmente" della Lega Nord e la "tristezza" di Andrea Colombo. Intanto il primo cittadino dichiara: "Il Comune è pronto a fare la sua parte"

A qualche ora dallo sgombero del centro sociale Làbas di via Orfeo e dopo le prime reazioni sia della politica che della cittadinanza (qui il VIDEO di una residente che scoppia a piangere vedendo tutto murato) sono arrivate anche le prime dichiarazioni del sindaco Virginio Merola: "L'intervento di questa mattina delle Forze dell'Ordine sui due immobili di via Orfeo e via della Cooperazione segue ad un'autonoma attività della Magistratura sulla quale, nel rispetto dei ruoli e della lealtà tra Istituzioni, non ho titolo per interferire".

IL COMUNE PRONTO A FARE LA SUA PARTE. "Ho sempre detto e lo ripeto anche questa mattina che le attività condotte all'interno del centro sociale Làbas meritano attenzione perché sono attività importanti rivolte a fasce della popolazione come i giovani, i bambini e i più deboli. Auspico quindi che si riesca ad avviare un percorso per trovare una soluzione alternativa per il centro sociale, percorso nel quale il Comune di Bologna già da tempo è pronto a fare la sua parte".

ANDREA COLOMBO: "GRANDE TRISTEZZA". L'ex assessore Andrea Colombo scrive un post su Facebook nel quale difende l'operato di Làbas: "Grande tristezza per lo sgombero.Non sono in discussione l'illegalità delle occupazioni, né la diversità di compiti di Procura, Prefettura e Questura rispetto al Comune. Ma proprio per questo il punto è un altro: è che la differenza dovrebbe farla la politica. Nel costruire, insieme e per tempo, soluzioni alternative per un'esperienza dal basso di grande valore civile, sociale e culturale, che in questi anni ha arricchito Bologna. Dove finiranno tutti gli spazi e i servizi pubblici e gratuiti messi a disposizione di fatto in sussidiarietà?

"Era, e resta, interesse anche del Comune salvaguardare un progetto che ha dimostrato di saper integrarsi con la città e il quartiere.Era, e dopo stamattina è ancora più gravemente, responsabilità della politica fare la differenza, dimostrando di essere in grado di offrire risposte politiche a bisogni politici e sociali della comunità. Altrimenti a cosa serve la politica?"

Làbas dopo lo sgombero

SINISTRA ITALIANA: "AMMAZZATO UN POLMONE SOCIALE DELLA CITTA'". "Hanno scelto l'8 di agosto e una Bologna semi-deserta per aggredire quello straordinario esperimento di socialità e alternativa che era Làbas - ha dichiarato l'Onorevole Giovanni Paglia - Nella stessa mattinata Bologna viene privata inoltre di Crash, sgomberato anch'esso. Siamo davanti a un'operazione di straordinaria stupidità, che in nome di un astratto legaritarismo prova a cancellare anni di lotte, sperimentazione e innovazione sociale. L'hanno fatto con la violenza della Celere, caricando e massacrando persone inermi e pacifiche pronte a difendere Làbas in via Orfeo".

"L'hanno fatto eseguendo senza colpo ferire gli ordini di Procura e Questura, ma a portare le responsabilità politiche tutte intere sono il PD e chi governa, su base nazionale e locale. Hanno mandato al macero progetti di accoglienza degna, di lotta alla povertà, laboratori per bambini, mercati contadini; non hanno considerato la grande partecipazione popolare che Làbas generava e il consenso di cui godeva nel quartiere Santo Stefano. Oggi la forza bruta ha vinto e avremo una nuova caserma abbandonata al degrado e più tardi consegnata alla speculazione edilizia, ma la lotta per un modo di vivere, di impegnarsi e di divertirsi più civile e solidale non arretra di un solo passo".

LEGA NORD: "FINALMENTE SI TORNA ALLA LEGALITA'". La Lega Bologna esordisce con un "Finalmente si torna alla legalità! Afferma  Francesca Scarano :"dopo tanti, troppi anni di una occupazione e soprusi spacciati per impegno sociale trasversalmente condiviso e sostenuto. Peccato che non si sia mai evidenziato il malessere di una parte della città che chiede da tempo ordine e rispetto delle regole e non una anarchia guidata da collettivi e pseudo rivoluzionari. È' da tempo che chiudiamo di liberare l'ex caserma Masini, che ne denunciamo l'utilizzo e le attività (specie quelle rivolte ai migranti e alla emergenza abitativa in locali non a norma). Vicinanza totale alle forze dell'Ordine. 

Prosegue Lucia Borgonzoni: "Un plauso alle Forze dell'Ordine che, con tutto il da fare che ci sarebbe per tenere in sicurezza la città, sono costrette a perdere tempo ed essere offese, insultate e troppo spesso aggredite, da delle persone di cui la città non sentirebbe la mancanza, se decidessero di lasciarla. Agenti costretti a fare le balie a "ragazzetti perditempo" subito pronti a piagnucolare se qualcuno li sfiora e a cui io farei pagare in toto il costo delle operazioni mattutine di sgombero. 

"Ora che la Questura è intervenuta in Via Orfeo e presso il Crash di via della Cooperazione, mi auguro che il Comune, NON si comporti come ha fatto all'Università con i tornelli dopo i tafferugli dei mesi scorsi presso la facoltà di Lettere, o che non li vizi con qualche furbesco premio collaterale....come nuovi spazi elargiti sotto mentite spoglie oppure scuse camuffate da finte soluzioni".  

"FINALMENTE LA LEGALITA' E' STATA RIPRISTINATA". Galeazzo Bignami, Marco Lisei, Francesco Sassone (Forza Italia) insieme a Matteo Nanni e Loris Folegatti (Centrodestra per Santo Stefano) esprimono soddisfazione: "Dopo anni di attesa e di proteste da parte dei cittadini, finalmente l’ex caserma Masini, diventata abusivamente sede di Làbas, viene sgomberata".

"Circa un mese fa ci eravamo attivati con una petizione, proprio per sollecitare questo indispensabile intervento. In poche ore erano state raccolte 200 firme e tanti residenti della zona ci avevano parlato di una situazione insostenibile, delle notti insonni a causa del volume alto della musica, delle criticità relative alle condizioni igieniche, della presenza di ratti. Bene che sia stato attuato lo sgombero: questa è una vittoria dei cittadini, di chi ha protestato, di chi non si è arreso, di chi ha sostenuto con noi una doverosa battaglia per il ripristino della legalità. Apprendiamo inoltre che sarebbero stati apposti i sigilli anche al Crash. Finalmente si affrontano questi problemi con la dovuta decisione e risolutezza. Provvedimenti che noi invochiamo da anni e che oggi trovano una risposta. Adesso l’auspicio è che ci si muova con la stessa determinazione per tutte le situazioni analoghe presenti in città e che a Bologna si chiarisca una volta per tutte che non c'è spazio per questi soggetti". 

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