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Cronaca

Trovare lavoro a Bologna: 'Meno sbocchi per le lauree umanistiche, bene le tecnologie'

Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù: "L'innovazione digitale ha mutato il mercato del lavoro.Tra le figure più richieste compaiono Social Media Manager, Digital Marketing Manager, E-Commerce Manager"

Cercare lavoro a Bologna oggi: per alcuni sembra essere un'impresa impossibile, ma i numeri pare siano tutt'altro che negativi, specialmente per alcune professioni. Una panoramica reale ce la fornisce Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù SpA, che è una agenzia per il lavoro con sede legale proprio a Bologna. 

Come definireste lo stato di salute reale di Bologna in riferimento al mercato del lavoro?

L'andamento dell'economia a Bologna continua a segnare risultati positivi in quasi tutti i settori. L'analisi del II trimestre del 2016 condotta dalla Camera di Commercio evidenzia un trend positivo che si protrae da ben 21 mesi. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono in aumento sia il valore della produzione sia il fatturato, soprattutto quello legato ai mercati esteri. Le previsioni degli imprenditori sono improntate alla fiducia e all'ottimismo anche se in maniera più cauta rispetto all'inizio dell'anno. Tra i maggiori settori della produzione manifatturiera bolognese, segnano numeri positivi il packaging, l'industria metalmeccanica ed elettronica, il turismo, e le aziende alimentari.
Anche il quadro regionale appare positivo: nel I semestre 2016, secondo i dati Istat, l'Emilia Romagna ha registrato il tasso di occupazione più alto a livello nazionale (con esclusione del Trentino-Alto Adige) segnando 68,8%, 1,9 punti percentuali in più rispetto al I semestre 2015.
Sempre a livello regionale, il tasso di disoccupazione registra un calo di quasi un punto percentuale tra II trimestre 2016 (6,8%) e II trimestre 2015 (7,7%).
La nostra società è in crescita e i numeri con cui ci apprestiamo a chiudere il 2016 consolidano il nostro ruolo di leadership nel territorio bolognese in cui siamo presenti con 17 uffici tra filiali e divisioni specializzate. Nelle altre regioni stiamo continuando a crescere e ad aprire nuove filiali, segno che la nostra professionalità e la qualità del nostro lavoro sono riconosciute e apprezzate. Riusciamo ad essere un canale preferenziale per chi è in cerca di lavoro e un partner consulenziale e strategico per le aziende. Siamo al loro fianco non solo per l'assunzione di personale con contratti di somministrazione ma anche per la ricerca di figure professionali di top management o specializzate in determinati settori quali l'agricoltura, il farmaceutico, la moda, la sanità e l'ICT. Ambiti nei quali operiamo con divisioni specialistiche capaci di conoscere e interpretare in maniera approfondita tutte le esigenze tipiche di questi settori.
Per quanto riguarda il mercato della somministrazione, Assolavoro ha recentemente reso noto che il settore in Italia è cresciuto del 3,16% nei primi 5 mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2015. Le aziende farmaceutiche e della gomma-plastica sono le maggiori utlizzatrici della somministrazione, seguite, sempre nel panorama manifatturiero, da imprese del legno, della carta, degli alimentari e di bevande e tabacco.

Quali sono le professioni più richieste?

L’innovazione digitale ha mutato il mercato del lavoro e rispetto agli anni precedenti sono aumentate notevolmente le aziende che ricercano profili esperti nel settore dell'ICT. In cima alle richieste ci sono Security Specialist, Enterprise Architect, Business Analyst, Software engineer e Sistemisti.
La tecnologia ha aperto nuovi scenari anche per quanto riguarda le strategie di Marketing e Comunicazione. Tra le figure più richieste compaiono Social Media Manager, Digital Marketing Manager, E-Commerce Manager e Data Analyst. L’Ingegneria è un settore “sempreverde”, le aziende continuano ad assumere Ingegneri informatici e Ingegneri Meccanici. Il settore della Sanità sta aprendo le porte a nuove assunzioni e tra i profili più ricercati spiccano infermieri e OSS.

Quali i profili che faticano maggiormente e magari con qualche riferimento ai rispettivi corsi di laurea?

Le professioni in declino riguardano soprattutto alcune aree dell'industria manifatturiera. Si ricercano meno figure di operai addetti a lavorazioni metalliche, artigiani ed operai specializzati nella lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature. Per quanto riguarda la formazione universitaria, i corsi di laurea che offrono meno sbocchi lavorativi sono quelli umanistici. Le lauree scientifiche offrono nettamente più garanzie ma ci sono ambiti come il chimico-farmaceutico e il geo-biologico, in cui la quota di occupati risulta inferiore alla media e addirittura peggiore di quella relativa ai laureati in lettere.

Cosa è cambiato con il Jobs Act?

Il cosiddetto jobs act comprende diversi provvedimenti che hanno inciso sul lavoro, alcuni in modo permanente, altri, come l'esonero contributivo sulle assunzioni a tempo indeterminato previsto dalla legge di stabilità per il 2016, a carattere temporaneo. Le novità più significative dal punto di vista legislativo riguardano il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, che si traduce in modifiche alle conseguenze dei licenziamenti illegittimi ed un nuovo codice dei contratti, ossia un decreto che raccoglie la disciplina dei contratti a termine, della somministrazione di lavoro, dell'apprendistato, del lavoro intermittente, del lavoro accessorio (con i voucher). Altre novità importanti riguardano l'ampliamento della platea delle aziende che devono inserire personale disabile, le nuove azioni di politiche attive che si spera decolleranno a breve, l'abolizione del contratto a progetto. Tra le novità che toccano direttamente le attività delle agenzie per il lavoro, oltre all'erogazione dei servizi nell'ambito delle politiche attive finalizzate al supporto alla ricollocazione dei soggetti disoccupati, si segnala la liberalizzazione dei settori nei quali è ammessa la somministrazione a tempo indeterminato (cd staff leasing), seppure con un limite numerico di utilizzo e la possibilità per i clienti di fare valere nella quota di riserva destinata ai disabili, lavoratori inviati in missioni di almeno 12 mesi da parte delle Agenzie per il Lavoro.

Qualche numero di Lavoropiù? Numero iscrizioni/schede dell'ultimo anno, confronto con anni precedenti?

Lavoropiù dispone di una banca dati costantemente aggiornata che si arricchisce ogni giorno grazie alla capillarità delle nostre filiali presenti su tutto il terrorio di Bologna e provincia. Gli uffici sono aperti al pubblico per accogliere candidati che desiderano cercare lavoro, cambiare la loro posizione oppure iscriversi a corsi di formazione. Inoltre, partecipiamo costantemente a fiere di settore per raccogliere ulteriori candidature e arricchire la banca dati di profili specializzati e di neo laureati in cerca della prima occupazione. Grazie alle nuove aperture e alla riconoscibilità del nostro marchio in questo territorio, le iscrizioni in banca dati sono costantemente in aumento ma non è possibile racchiuderle in un numero preciso poichè si tratta di un dato in continuo aggiornamento, diciamo che si tratta di diverse migliaia di candidature al mese.

Consigli per chi cerca lavoro? Dritte sul curriculum ideale, modo di presentarsi a un colloqui, ecc...

Può sembrare una banalità, ma il primo passo per poter emergere è quello di realizzare un curriculum vitae efficace, professionale e soprattutto che catturi l’attenzione del selezionatore che sta facendo lo screening. Prima di scriverlo è indispensabile fare una riflessione sul settore in cui si intende cercare lavoro e sulle competenze già acquisite in quell’ambito. Combinare un CV professionale ben fatto a una presenza web di qualità è sicuramente un’arma vincente. Fare rete e curare la propria immagine online è una scelta non solo opportuna, ma sempre più decisiva nella ricerca di un lavoro. Bisogna quindi esserci ed apparire nel modo giusto. Un altro consiglio che può fare la differenza è l’aggiornamento costante sulle ultime novità che riguardano il settore in cui si cerca lavoro. Una conoscenza approfondita del campo in cui opera l'azienda per cui ci si candida, può essere utile in sede di colloquio sia per fare bella figura con il recruiter sia per compensare una eventuale mancanza di esperienza.

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