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Cronaca

'Caro Babbo Natale dacci una scuola migliore': la lettera di Giulia, 10 anni

"Più soldi, bidelli, carta igienica e i supplenti che ci spettano". Così un'alunna di quarta elementare in una lettera che arriverà a sindaci, assessori e perfino al Presidente Napolitano

Si avvicina il Natale e con esso arriva il tempo dei doni e dei desideri. I bambini si affrettano a scrivere a Babbo Natale elenchi interminabili dei regalini che sperano poi di scartare sotto l'albero. Giulia, alunna di una scuola elementare bolognese, 10 anni appena, come gli altri bimbi ha compilato la sua letterina, ma non ci sono balocchi tra i desiderata, piuttosto: "più soldi per la scuola, più bidelli, più aiuti per i bambini in difficoltà, carta igienica e almeno "i supplenti che ci spettano".

Sono queste le richieste messe nero su bianco e che saranno inviate a sindaci, assessori, presidenti di provincia dell'Emilia-Romagna, oltre che al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al ministro della scuola.
La lettera è stata diffusa dall'Assemblea di genitori e insegnanti delle scuole bolognesi e sarà poi consegnata ai dirigenti delle varie scuole per chiedere un incontro urgente all'Usr e Usp e ad Asabo sul problema delle supplenze.

LA LETTERA DI GIULIA. "Solo tu Babbo Natale puoi fare un grande dono - scrive Giulia - a tutti noi bambini porta un po' di soldi per la scuola, così avremmo più tempo, più bidelli, più aiuto per i bambini in difficoltà e forse anche la carta igienica. Facci avere almeno, sotto l'albero, i supplenti che ci spettano". Descrivendo la sua scuola di oggi, la bimba racconta: "Quando sono entrata io avevamo due bidelle che ci aiutavano per andare in bagno o per trovare la giacca giusta all'uscita. Ora ne abbiamo mezza e al mattino la campanella la suona una delle maestre". E continua: "La nostra compagna di classe venuta dall'Albania aveva un'insegnante che le spiegava come si dicono le cose nella nostra lingua, e per chi non riusciva a capire i numeri o le lettere a volte c'erano tutte e due le maestre in classe che li aiutavano. Nella mia classe c'é anche Roberto, un bambino un po' speciale che l'anno scorso aveva una maestra tutta per sé e quest'anno sta un sacco da solo. Insomma, c'é meno tempo per tutti e per tutto". Idem in caso di assenze delle maestre: "ora non chiamano la supplente e ci portano in altre classi, noi non facciamo lezione ma nemmeno i nostri compagni che ci ospitano", e "i nostri genitori sono arrabbiati perché dicono che una brutta legge ci ha tolto le 'compresenze' , chissà cosa sono".



 

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