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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Liberalizzazioni, tassisti in protesta invadono il centro città

Una distesa di taxi nel cuore di Bologna: tassisti e noleggiatori in presidio spiegano le "false verità" legate al mondo delle auto bianche

Un serprentone formato da taxi incolonnati ha riempito questa mattina il perimetro di piazza Maggiore per poi snodarsi intorno alla fontana del Nettuno, questa la protesta avviata nel centro cittadino dai tassiti e noleggiatori bolognesi dopo la proposta di antitrust sul tema delle liberalizzazioni del settore. Avviata, in concomitanza con il corteo, un'azione di volantinaggio per informare i citadini - raccontano i manifestanti - sulle "false verità" legate al mondo delle auto bianche. Ad esempio - si legge nei depliant distribuiti - è falso che liberalizzando i taxi il servizio costerebbe di meno, perché "laddove sono state tentate esperienze di liberalizzazione le tariffe sono praticamente raddoppiate", oppure è falso che anche i tassisti devono contribuire ai sacrifici perché "siamo già tra i più colpiti, carburanti a quasi due euro al litro, pensioni a quasi settant'anni, aumento dei versamenti contributivi".

'Giugla' di taxi: il presidio in piazza Nettuno

Le Associazioni nazionali di categoria richiedono l’apertura di un tavolo con il Sindaco di Bologna, la Regione e il rappresentante nazionale dell’Anci, che per competenze si occupano delle regole del settore, inquanto: "La situazione ha raggiunto livelli di guardia - comunicano in una nota congiunta Ascom Taxi, Confartigianato Trasporto persone, FITA CNA, Unica Taxi, Uri Taxi -  Le proposte, formalizzate in questi giorni, di deregolamentazione del settore elaborate dall’Autorità Garante, prevedono già nel titolo del capitolo sui taxi: piena liberalizzazione del servizio – rimozione delle restrizioni multi licenza – assegnazione gratuita nuove licenze."

"Cercando di portare un contributo utile - continua la nota -  dobbiamo sottolineare che nelle proposte presentate sono evidenti diverse incongruenze, prima tra tutte l’abrogazione dell’esclusione del servizio pubblico non di linea, dall’applicazione dell’articolo 34 della legge 214/2011, norma approvata da meno di un mese. Nel caso in cui si procedesse con il primo punto della proposta dell’Antitrust di fatto si eliminerebbero i titoli autorizzativi, la territorialità, le forme giuridiche di gestione delle attività e le tariffe comunali, rendendo il servizio non più assoggettato a regole comunali e all’obbligatorietà di prestazione e copertura del servizio rendendo inutili e insignificanti le proposte che seguono. Queste ultime, infatti, prevedono l’eliminazione del divieto di cumulo delle licenze, che -vale la pena ribadire- nel caso di accoglimento del governo della prima parte della proposta non ci sarebbero più, così come non avrebbe senso riprendere le proposte avanzate nel cosiddetto Bersani 1 e nel documento dell’ OCSE, che ipotizzavano di aumentare i contingenti con l’assegnazione di una seconda licenza trasferibile ai titolari. In questo caso si immagina continuino ad esistere contingenti e trasferibilità, che però sarebbero cancellati sempre dalla prima proposta."

Poi le associazioni di categoria puntano il dito contro l’Antitrust, che " ipotizza, sbagliando, che i noleggiatori siano già stati deregolamentati e che sarebbero discriminati perché operanti nello stesso mercato: l’esclusione di dicembre, invece, riguarda l’intero settore pubblico non di linea, quindi anche il noleggio, dimostrando purtroppo la non conoscenza del settore da parte di chi ha effettuato tali proposte". Infine, continua la nota, "L’Antitrust aggiunge che tassisti e noleggiatori operano nello stesso mercato: non si capisce perché questa dichiarazione allora non valga per constatare che la concorrenza esiste già, sia nell’offerta sui costi, nell’offerta dei servizi che sul calcolo dei contingenti che a questo punto presenteranno ovviamente numero diversi rispetto a quelli comunicati dai giornali. Tutto ciò senza contare che da anni nel settore subiamo una concorrenza irregolare e illegale ed essendo in attesa dal 2008 di norme attuative che sanino questa situazione."

PROSSIMI PASSI. Mercoledì mattina, proprio nel capoluogo emiliano, si riunirà il 'parlamentino' nazionale dei tassisti e noleggiatori. Obiettivo, valutare le proposte dell'antitrust, chiedere un incontro urgente al Governo e decidere eventuali forme di lotta. Non si esclude lo sciopero, mentre a Bologna presto, annunciano i sindacati, alcuni taxi circoleranno con slogan sulle fiancate contro i presunti vantaggi delle licenze libere. In città sono circa un migliaio tra taxi e noleggiatori (oltre 700 i tassisti) e le ultime 41 licenze sono state concesse dall'amministrazione Cofferati.

 

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