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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Liberalizzazioni. I tassisti bolognesi si scindono dalla 'base'

Colleghi nella Capitale hanno contestato duramente la trattativa in corso tra governo e sindacati. Sotto ler Torri invece si aderisce all' appello di sospendere le proteste

Ci siamo, oggi round finale sulle liberalizzazioni, il consiglio dei ministri varerà il piano promesso dal governo.
Il popolo dei taxi, delle farmacie, del carburante, dei negozi, da giorni è in subbuglio. In testa i tassisti - che organizzati alla svelta organi di rappresentanza  - proprio sotto  le Due Torri hanno dato avvio a sit-in e incontri di respiro nazionale.

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Oggi a Bologna la situazione è molto diversa rispetto a quella romana. "Noi stiamo in allerta e aspettiamo di vedere se domani o sabato il decreto del governo recepisce le nostre richieste". E' la posizione di Franco Sarti, presidente provinciale Unica Bologna, che quindi prende le distanze dalla 'base' dei colleghi che hanno contestato duramente la trattativa in corso tra governo e sindacati, e confida nel buon senso.

Per Sarti, i tassisti bolognesi hanno deciso di aderire all' appello dei sindacati nazionali di sospendere le proteste fin quando non sarà pubblicato il decreto. Ma se le attese dovessero fallire "sarà rottura totale e allora davvero la città si ferma", annuncia Sarti. E sul bailamme della 'base' aggiunge: "La discussione è oggettivamente molto complicata ma é complicata anche fra gli stessi tassisti. Ieri c'era aria da plebiscito prima dell'incontro con il governo, oggi la rivolta...".

L'intesa che pare spianarsi tra Governo e sindacati non ha invece rincuorato i tassisti riuniti nella Capitale. Gli oltre 500 che da quattro giorni presidiano il Circo Massimo non hanno voluto sentire ragioni: "vergogna, vi siete venduti la pelle nostra, vigliacchi".
 
 

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