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Cronaca

Licenziato a 50 anni, si reinventa 'ciappinaro': "Se non mi valorizzano gli altri, lo faccio da solo"

E' uno dei licenziati del Centro Sportivo Universitario, così ha deciso di fare auto-promozione battendo tutte le vie del quartiere: volantini, biglietti da visita, pagine in rete: "Appena incasso qualche soldo, investo in attrezzature"

Ritrovarsi senza lavoro a quasi 50 anni. Non si contano le storie simili a quella di Giovanni che anche Bologna Today ha più volte raccontato. E' uno degli 8 dipendenti del Centro Universitario Sportivo di Bologna - Cusb che a maggio hanno ricevuto la lettera di licenziamento immediato per interrompere "inderogabilmente e senza motivo di alcuna proroga" il rapporto di lavoro. A nulla sono serviti i presidi, i cortei e gli interventi dei sindacati, ormai era crisi e i conti non tornavano più. 

Lo abbiamo incontrato in Piazza Spadolini, zona San Donato, dove vive e dove "paga l'affitto". E' separato e ha una figlia adolescente, vive a Bologna dal 1989 ed è lontano dalla sua terra di origine, non ha appoggi. Si occupava della manutenzione degli impianti elettrici, termici, della piscina Record di via del Pilastro, curava il verde e i campi da tennis: "Mi riconoscevo in quel lavoro, lì ho messo a frutto le precedenti esperienze e quanto avevo appreso da mio padre che faceva il muratore". Così per Giovanni comincia la consueta trafila dell'invio del Curriculum: "Ricerca presso le agenzie interinali, mi sono iscritto a tutti i siti internet, ogni giorno mi arrivano una valanga di e-mail, che ormai cancello senza più leggere: o ti offrono un colloquio a Cuneo o addirittura sono offerte non veritiere. L'eta mi penalizza".

Gli otto licenziati Cusb vanno dai 45 ai 65 anni, e in effetti 50 sono pochi per smettere e troppi per trovare un nuovo impiego, così Giovanni, non senza momenti di angoscia e preoccupazione, si è detto: "Se non mi valorizzano gli altri, mi valorizzo da solo". Conosce gli impianti elettrici e idraulici, sa imbiancare, sa lavorare il legno e il ferro, così ha deciso di prendersi un anno sabbatico da investire in auto-promozione e ora è diventato "Giovanni il ciappinaro", adottando il termine bolognese che sta per un po' per "tuttofare".
Ha stampato volantini e biglietti da visita e ha cominciato a battere tutte le vie del quartiere, i negozi, le baracchine: "Non ho ancora grossi risultati, faccio piccoli lavori e devo tenere prezzi molto bassi, ma appena incasso qualche soldo, acquisto le attrezzature". Si è dato da fare anche negli anni del "lavoro sicuro", ha frequentato corsi di informatica, di realizzazioni siti internet e di editoria digitaleGiovanni Ciappinaro-2, ha capito l'importanza della rete, ha rispolverato le conoscenze acquisite, così ha aperto la sua pagina facebook e il suo sito, dove, a giudicare dai commenti scritti dai suoi primi clienti, se la cava piuttosto bene. 

Con la scadenza del mandato di Ivano Dionigi, la "palla" degli 8 lavoratori è ora passata nuovo Rettore Francesco Ubertini che si insedierà ufficialmente il 1° novembre. Il 22 maggio, nel corso della assemblea pubblica dei candidati alla successione, Dario Braga, Gianluca Fiorentini, Maurizio Sobrero e lo stesso Ubertini, avevano denunciato come drammatico e inaccettabile “che si scarichino sulle spalle dei lavoratori i problemi di gestione degli impianti sportivi universitari” (ascolta l'audio dell'intervento candidati).
Così Giovanni ha scritto al nuovo "Magnifico" che si è dimostrato disponibile al dialogo e, anche se i margini di intervento sono davvero scarsi, ha chiesto di conoscere il piano industriale del Cusb che ha esternalizzato i servizi di manutenzione e pulizie: "In verità, forse a causa di quanto ho vissuto in questi mesi, ora ho una sorta di repulsione verso il lavoro da dipendente, ho operato con entusiasmo, ma non so come reagirei se dovessero chiamare per reintegrarmi". 

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