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Cronaca

"Svolta elettrica" delle ferrovie: entro 3 anni linee ferroviarie elettrificate

Il ministro Paola De Micheli dà la sua benedizione: "L'Emilia-Romagna e' sempre un passo avanti- dice in un videomessaggio inviato per l'occasione- il ministero darà il suo supporto a questo progetto"

Entro il prossimo triennio tutte le linee ferroviarie regionali dell'Emilia-Romagna saranno elettrificate. E' la promessa con cui Raffaele Donini, vicepresidente e assessore ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna, ha aperto questa mattina a Bologna il convegno sulla "svolta elettrica" delle ferrovie regionali, nell'ambito della fiera dell'elettrico EvShow a Fico-Eatalyworld.

Impegno a cui il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, da' la sua benedizione. "L'Emilia-Romagna e' sempre un passo avanti- dice in un videomessaggio inviato per l'occasione- il ministero dara' il suo supporto a questo progetto".

Ad oggi sono circa 140 i chilometri di linee ferroviarie in Emilia-Romagna elettrificate, spiega il direttore generale di Fer, Stefano Masola, ovvero il 39% del totale, mentre sui restanti binari regionali ogni giorno viaggiano circa 300 treni diesel.

Già 30 milioni sono stati investiti per l'elettrificazione nel reggiano. Entro la prossima estate finiranno i lavori sulle linee per Guastalla e per Sassuolo, afferma Donini, nel 2021 quelli sui binari per Ciano d'Enza. Nel prossimo triennio, poi, dovrebbero essere realizzati i lavori per completare questo disegno, con interventi sulla Parma-Suzzara-Poggiorusco e sulla Ferrara-Codigoro, che consentiranno tra l'altro di creare un corridoio Tirreno-Brennero completamente elettrico, insieme a un collegamento diretto tra Reggio Emilia e Mantova. Il valore complessivo di questi lavori e' 92 milioni di euro. "Abbiamo chiesto i fondi al ministero- sottolinea Donini- sono sicuro che Paola De Micheli non ci lascera' da soli".

In ogni caso, per evitare di rimanere al palo, nel prossimo bilancio della Regione "stanzieremo alcuni milioni in piu' rispetto a quelli gia' previsti" in favore di Fer, afferma l'assessore, per consentire all'azienda di cofinanziare il piano di investimenti. Proprio per questo, visto l'aumento della dotazione finanziaria di Fer, "abbiamo deciso di sospendere il passaggio in Rfi", conferma Donini. Tira un sospiro di sollievo lo stesso amministratore unico di Fer, Davide Cetti. "Sarebbe stato un vero peccato disperdere in un contenitore piu' ampio il patrimonio umano e tecnico di grande livello che abbiamo", rimarca. Il vicepresidente della Regione ci tiene poi a ricordare che "dal 2016 i passeggeri sui treni regionali sono aumentati del 18%" e che "entro aprile 2020 saranno a disposizione tutti gli 80 nuovi treni elettrici previsti dalla gara del ferro". Di questi, circa 60 saranno gia' in circolazione entro la fine di quest'anno.

Confermata poi l'intenzione di investire sull'eliminazione di quasi tutti i passaggi a livello dell'Emilia-Romagna, che costerebbe circa 60 milioni di euro. Ma Donini punta a recuperare dal prossimo stanziamento dei fondi strutturali europei almeno 200 milioni di euro nel triennio, per interventi infrastrutturali. Nel frattempo, la Regione continua a lavorare al progetto di unificazione delle aziende di trasporto unico locale (Tper, Start, Seta e Tep). "In una logica pura di difesa e valorizzazione delle nostre aziende, che sono un patrimonio- afferma Donini- stiamo verificando se ci sono le condizioni per creare una holding.

I bacini dell'Emilia-Romagna sono molto appetibili e quando ci saranno le gare per l'affidamento della gestione del trasporto pubblico, dovremo confrontarci con i principali player europei. Quindi cercheremo di arrivare a meta, nell'interesse delle nostre aziende e senza spirito dirigista".

(Dire) 

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