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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Bologna, luci sulla comunità”: imprese e sindacati insieme per una città dei diritti e dell'integrazione

Corsi di formazione e pasti gratuiti. Iniziativa di solidarietà dal mondo delle imprese.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

In occasione dell'Anno Internazionale della Luce 2015, iniziativa dell'UNESCO, le imprese con le loro associazioni di categoria, il mondo del lavoro, richiamano l'attenzione sul diritto/dovere di essere parte attiva della propria città, anche manifestando concretamente l'intenzione di tendere una mano a tutte le persone, italiane o straniere che, sebbene perfettamente in grado di lavorare, versano in gravi condizioni di disagio. Sostenerli, offrendo loro l'opportunità di rimettersi in gioco, vuole dire riaccendere la luce di una speranza che rischierebbe, altrimenti, di affievolirsi.

Per questo, i prossimi 1 e 2 dicembre Unindustria Bologna, Confartigianato Assimprese Bologna Metropolitana, Legacoop Bologna con la collaborazione delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil territoriali, metteranno a disposizione, in collaborazione con i centri per l'impiego, nella Sala del Dentone di Palazzo D'Accursio, decine di esperti in selezione del personale che, dalle 8:30 alle 18, condurranno appositi colloqui per mappare le competenze di quanti si presenteranno, aiutando i candidati a costruire un curriculum aggiornato.

Lo scopo dell'iniziativa è indire una gara di solidarietà tra le oltre 6.000 imprese associate per l'inserimento, o il reinserimento, del maggior numero possibile di profili nel mercato del lavoro. A tutti coloro che si profileranno verranno consegnati un voucher per un corso di formazione e sei ticket per altrettanti pasti gratuiti da ritirare, dal 3 all'8 dicembre dalle 11.30 alle 14.30, nel cortile di Palazzo D'Accursio. I corsi di formazione, saranno focalizzati su tre aree tematiche: “Come scrivere un curriculum e affrontare un colloquio di lavoro”, “Informatica di base” e “Corso intensivo di apprendimento della lingua italiana”. I candidati potranno scegliere quello più congeniale alle proprie esigenze e ai propri interessi entro dicembre 2016.
La distribuzione dei pasti sarà a cura del personale delle diverse associazioni di categoria coinvolte e dei tanti volontari che si vorranno aggiungere.

Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna dichiara: “Abbiamo collaborato a costruire questa iniziativa verso la comunità cittadina. Imprese e sindacati uniti per cercare di limitare le crescenti condizioni di disagio. Certo, si tratta di un piccolo segno rispetto alla complessità del disagio, ma riguarda un tema centrale, quello della tutela del diritto al lavoro, alla base della dignità delle persone. Su questo tema noi vogliamo dare un esempio ed uno stimolo a tutti”.

Tiziano Poggipollini, presidente di Confartigianato Assimprese Bologna Metropolitana, dichiara “I tempi che stiamo vivendo richiedono azioni concrete a favore di una rinnovata coesione sociale, di una solidarietà concreta e inclusiva. Diritti, lavoro, impresa sono i pilastri di una società più equa in cui ciascuno abbia l'opportunità di costruire o di riprendere con fiducia un cammino per sé e per la sua famiglia. Nell'anno della luce e nell'approssimarsi del Natale noi ci siamo, con i nostri valori e con il nostro impegno per aiutare coloro che sono rimasti indietro”.

Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, dichiara:” Gli anni di crisi ci hanno insegnato quanto sia importante “rigenerare lavoro”. Questa iniziativa integra solidarietà e interventi formativi al fine di aggiornare le competenze di persone che in questo momento versano in una condizione di disagio. Essere in possesso dei requisiti professionali richiesti dal mercato del lavoro è fondamentale per rientrare a farne parte. Per questo motivo Legacoop Bologna ha aderito a questa iniziativa, con la speranza che possa trasformarsi in una concreta occasione di reinserimento lavorativo”.

Alessandro Alberani, segretario generale Cisl Area Metropolitana bolognese, dichiara: “Mettere insieme il valore della solidarietà con il lavoro rappresenta una strada per dare risposte a chi è in difficoltà o a chi è escluso. L'aiuto alla ricerca di un lavoro supportato dalla formazione mette in moto un sentimento di speranza. Positivo se tutto questo avviene con azioni condivise fra le parti sociali".
“Come Cgil riteniamo opportuno valorizzare tutte le iniziative di solidarietà che contribuiscono a contrastare il disagio e la rassegnazione di migliaia di persone che hanno perduto il lavoro e/o che cercano lavoro. Una prima iniziativa che mette in pratica i contenuti del Patto della Città Metropolitana siglato ad Aprile scorso, ma soprattutto nel rispetto della Costituzione che ci dice che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro”, dichiara Maurizio Lunghi, segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna.

“Per la Uil Emilia Romagna e Bologna collaborare a iniziative di solidarietà simili, significa proseguire la nostra missione sociale sul territorio Metropolitano. 
Avere messo in campo un programma di interventi utili a generare nuova occupazione, anche attraverso l'inclusione sociale, è per noi la miglior risposta per sconfiggere la crisi economica e sociale” dichiara il segretario generale Uil, Giuliano Zignani.

"Ringrazio le imprese di Bologna e le diverse associazioni di categoria impegnate in questa iniziativa - dichiara il sindaco del Comune di Bologna, Virginio Merola - Nella crisi, si è allargata la forbice della povertà nel nostro Paese così come nella nostra città. L'economia oggi è in ripresa e il nostro territorio ha mantenuto per fortuna molte imprese in salute che hanno, nonostante tutto, continuato ad assumere o a riorganizzarsi per competere nel mercato nazionale e internazionale. In tutto questo, però, non dobbiamo mai scordarci che nessuno deve rimanere indietro e che Bologna sarà più forte quanto sarà in grado di redistribuire a tutti anche quel poco di ricchezza che si genera. Dobbiamo rimettere in circolo il lavoro, aiutare chi oggi ha perso la speranza, in particolare le persone adulte, padri e madri di famiglia, tanto quanto i giovani che hanno voglia di fare".
 

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