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Cronaca

Lucio Dalla | Nessun testamento: tutto ai parenti, nulla ad Alemanno

Dichiarata cessata la curatela sui beni: decine di milioni di euro suddivisi tra 5 parenti. Alemanno: 'Loro negano l'evidenza... Mi hanno tolto le chiavi, hanno cambiato le serrature'

Lucio Dalla non ha lasciato nessun testamento e i suoi 5 parenti-eredi hanno accettato di condividere l'eredità lasciata dal cantautore bolognese scomparso il primo marzo scorso. Lo si è appreso a margine della curatela dei beni da parte del commercialista Massimo Gambini. Curatela che cessa. Gli eredi, se volesseri, potrebbero dar vita alla Fondazione Dalla, come pare fosse nella volontà del cantante.

LO SFOGO DEL COMPAGNO ESCLUSO. Grande escluso Marco Alemanno, il compagno dell'artista, cui non andrà nulla. Piccato, si era concesso uno sfogo con il Corriere della Sera: "I parenti fanno finta che io non esista, negano l'evidenza, da due mesi non ho più contatti diretti". Alemanno ha continuato a vivere nella casa di via D'Azeglio: "Sono prigioniero nella mia casa - si era sfogato - se devo andare in un altro spazio della proprietà, dove ci sono i miei oggetti o le opere d'arte che Lucio mi ha regalato, deve esserci un testimone, attento chissà che non rubi nulla. Mi hanno tolto le chiavi, hanno cambiato le serrature. C'é un curatore, che sta in mezzo tra me e i cugini". Cugini che se ora vorranno potranno fare la Fondazione, tanto cara all'artista. "Lucio ed io ne parlavamo da un anno e mezzo - aveva spiegato Alemanno -. Lui voleva concentrarsi su una delle sue passioni: il talent scout. Voleva individuare nuovi talenti, musicisti o pittori, in collegamento con l'università. Una settimana prima di partire per l'ultima tourneé ci proponemmo di cominciare a cercare fondi e spazi. Come andrà a finire? Rispondo con un gigantesco non lo so. Si farà la Fondazione? Non lo so. Ne farò parte? Non lo so. Resterò in via D'Azeglio? Non lo so".

IL TESORETTO. L'eredità comprende un patrimonio ricchissimo, che va dall'appartamento di 2.000 metri quadrati su tre piani in via D'Azeglio a Bologna in cui Dalla viveva con Alemanno, alla villa della isole Tremiti alle case di Milo, sull'Etna, e Pesaro, a quadri di valore (tra gli altri di Aspertini, Ontani, Paladino), alla barca di 22 metri, ai diritti d'autore, per arrivare alle due società di produzione - la Assistime spa e la Pressing Line srl - di cui il cantautore era socio.


 

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