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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Lucio Dalla funerali: aperta camera ardente, in tanti per l'ultimo saluto

Lunga coda di affezionati già dalla prima mattinata davanti a Palazzo d'Accursio. Commozione nell'aria. I cittadini: 'Lucio ci manca perchè era uno di noi'. In piazza la sua musica

Dalle 9.30 fino almeno a mezzanotte aperta la camera ardente allestita oggi per Lucio Dalla all'interno del cortile d'onore del Palazzo Comunale, in piazza Maggiore. Così la città di Bologna si prepara al lungo addio, che culminerà domani, domenica 4 marzo, con i funerali nella basilica di San Petronio (ore 14.30).

Camera ardente: lunghissime code di gente, tra occhi lucidi e musica


Un saluto commosso quello che la città rivolge al suo compianto artista. Una lunghissima fila di affezionati si è radunata davanti a palazzo d'Accursio già dalle prima mattinata. Alle esequie sono attesi molti personaggi noti e autorità (benchè Dalla fosse contrario alla partecipazione dei politici ai suoi funerali, ndr). Ma è soprattutto la gente comune, i suoi concittadini, che oggi  - come nelle ultime 48 ore - hanno voluto stringersi intorno al  loro 'poeta'.

Il feretro rientra: bagno di folla ad attenderlo (©TM News Infophoto)

Una sincera commozione nell'aria, per l'artista scomparso, ma soprattutto per l'uomo: 'perchè era uno di noi', racconta qualche affezionato. Questo il motivo del largo affetto intorno al cantautore, in città apprezzato ancor prima che per la sua 'straordinaria musica' per 'le doti umane'. Tutti ne parlano come parlerebbero di un compagno di strada, la cui voce ha fatto da colonna sonora alle loro vite. «Hai emozionato la mia giovinezza», firmato Giovanna. «Il menestrello dell’amore », «Ti vogliamo bene assaje…». Brani di canzoni, versi, frasi piene di angeli e di cieli e di momenti di vita. E lacrimoni, pure per qualcuno.

Ognuno ha in serbo un suo gesto, un incontro, un episodio, un ricordo che coincide con un proprio pezzo di vita da raccontare. Perché, dicono, Lucio Dalla non si nascondeva mai: "lo incontravi per strada e al bar come uno qualunque". Chi lo sentiva suonare dai sotterranei dell’ex Palazzo settecentesco delle Ferrovie, a due passi da qui, dove anni fa Dalla registrava: «Io ero un impiegato e quando cominciava a provare, gli androni risuonavano, i rumori degli uffici sparivano e ci fermavano ad ascoltarlo». Un altro ricorda quando al ristorante Napoleone, prima del Natale, acquistava 125 pasti completi per gli indigenti. Un’ostetrica trentenne con sua madre lascia un mazzetto di fiori con dentro un bigliettino: «Mi piace — dice — pensare di percorrere le strade della mia città sapendo che la sua voce mi accompagna». Sua madre è lì al suo fianco e sorride. Una scoperta la partecipazione di tutte le età: figli, genitori, nonni se è vero che, di solito, i cantautori parlano alla loro generazione. Dalla è onnipresente negli occhi di chi lo vedeva passeggiare, normalmente, per le vie di Bologna, con i suoi due labrador o lo incrociava seduto al Gran Bar a fare colazione. E mentre per tutta la giornata di oggi, sabato, in piazza Maggiore vengono diffuse le sue canzoni, pare proprio che Lucio sia ancora qua. Sempre uno di noi.

 

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In Piazza Maggiore fervono i preparativi per l'ultimo addio a Lucio

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