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Cronaca

Torna in mare il "Brilla&Billy": lo yacht di Lucio Dalla aperto al pubblico

Lo yacht di 23 metri è aperto a chiunque voglia salire a bordo

Era la casa estiva di uno dei più grandi geni della musica italiana su cui vagabondare fra le Tremiti, che amava tanto, la Sicilia, e ancora Sorrento, Capri fino a salire verso Ponza e Ventotene, che pure portava nel cuore.

Non ci sono più le sue tastiere, ma il resto a bordo è rimasto intatto. In una piccola teca c'è ancora il collo della bottiglia di champagne del giorno del varo, ci sono le inconfondibili tendine (le stesse che ci sono anche nella sua villa alle Tremiti), le abat jour in cabina con le iniziali L.D. e le sue canzoni che il nuovo armatore, Gianni Gargano, fa risuonare. E' lui che ha riportato 'Brilla&Billy' in mare, ormeggiata nel porto di Formia e aperta a chiunque voglia salire a bordo. Lo riferisce Rimini Today.

Lucio Dalla di barche ne ha avute tre. 'Catarro', 'Dance' e 'Brilla&Billy', l'ultima, inaugurata a Rimini nel 2003, che portava il nome dei suoi due inseparabili Labrador "Era quella che amava di più perché a bordo c'era lo studio di registrazione, lui componeva sul mare" racconta Silvana Casato, sua storica collaboratrice e moglie di Michele Mondella - scomparso un anno fa -, promoter e ufficio stampa di Dalla, ma soprattutto amico fraterno. E lì ha composto 'Tosca Amore Disperato' e 'Angoli nel cielo', "ma chissà quante altre che non ha detto" è convinta Silvana, che nel parlare di Lucio e delle estati trascorse a navigare tra un concerto e l'altro ancora si emoziona.

'Brilla&Billy', lo yacht di 23 metri, tutto in legno, che Lucio ha curato in ogni minimo dettaglio, dalle tendine bianche e blu fatte fare a Firenze all'impianto stereo che ha sempre fatto di quella barca la casa della musica, come ricorda Ambrogio Sparagna, uno dei più importanti musicisti popolari, che nel 2006 lo ospitò alla Notte della Taranta, quando ricopriva il ruolo di direttore artistico. Il cantautore bolognese accettò, ma a patto di poter andare con la sua barca: "La mise come una condizione quasi necessaria - spiega Sparagna -. Voleva venire ma voleva stare sulla sua barca. Riuscimmo a trovare uno spazio a Otranto per farlo ormeggiare. Ci vedevamo a bordo: provavamo, organizzavamo le parti, lui preferiva che io andassi a lavorare lì piuttosto che in teatro. Era un luogo fantastico per realizzare musica".

Coincidenza, o segno del destino, Gargano e Sparagna erano compagni di liceo e ancora oggi amici. Insieme vogliono onorare la memoria di Lucio Dalla: "In quella barca deve esserci la musica - spiega Ambrogio Sparagna, oggi direttore dell'Orchestra Popolare Italiana - Quando salivi lì sopra sapevi che eri nella casa di Dalla ed era fatta di suoni. Ho avuto la fortuna di frequentare anche la casa vera, chiamiamola così, a Bologna, ma per certi aspetti la casa del mare era senza limiti proprio perché fuori da ogni dimensione. Recuperare quella dimensione di leggerezza e di grande familiarità che il padrone di casa riusciva a trasmettere a chiunque saliva può essere una buona maniera per ricordare Lucio. Era un luogo essenziale, senza troppi fronzoli, come lui. A bordo si mangiava, si scherzava, si ragionava, ma soprattutto si faceva musica". 

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