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Cronaca Centro Storico / Via Guglielmo Marconi, 35

Lutto nel mondo sindacale, addio a Ivano Pioppi

Morto per un malore nella notte di giovedì. Figlio di partigiani, era nato in Cecoslovacchia. La camera ardente si svolgerà domani, 13 maggio, alla camera mortuaria dell'ospedale Maggiore

E’ mancato improvvisamente nella notte fra ieri, giovedì 11 maggio 2017, e oggi, Ivano Pioppi, dirigente Cgil Camera del lavoro metropolitana di Bologna, responsabile del settore Salute, sicurezza ed handicap in via Marconi. Ivano, 64 anni, lascia la moglie Gabriella e la figlia Sara alle quali la Camera del lavoro si stringe nel cordoglio per la perdita. La camera ardente si svolgerà domani, 13 maggio, alla camera mortuaria dell’ospedale Maggiore di Bologna, dalle 13 alle 16.

Figlio di partigiani medaglia d’argento al valore nella Resistenza, Pioppi era nato a Brno in Cecoslovacchia. Dopo il rientro in Italia con la famiglia, negli anni Sessanta, aveva iniziato da giovanissimo a lavorare nel settore metalmeccanico. Da lì era partito l’impegno sindacale in Fiom-Cgil, dapprima come distaccato e poi come funzionario. In seguito, Ivano aveva ricoperto diversi incarichi confederali, da responsabile Cgil in varie zone della provincia di Bologna. Per ultimo, l’incarico come responsabile del settore Salute, sicurezza ed handicap nella sede centrale della Cgil bolognese.

Svolgendo questo ruolo, negli ultimi anni Pioppi era venuto giorno dopo giorno in stretto contatto con le condizioni drammatiche di salute di molti lavoratori e disoccupati. L’ultimo giorno di vita, e di lavoro, in una riunione sindacale a Reggio Emilia sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella notte, l’infarto che l’ha portato via a chi gli voleva bene.

Il segretario della Cgil di Bologna, Maurizio Lunghi ha dichiarato: “Il mio rapporto con Ivano risale a quasi trent’anni fa, quando lui era funzionario Fiom in zona Bolognina. Da allora, abbiamo intrattenuto un rapporto costante di conoscenza e stima. Da parte mia, di apprezzamento delle sua capacità professionali che negli ultimi anni lo avevano portato a stare sulla frontiera della difesa della salute e della sicurezza sul lavoro di molti lavoratori bolognesi, spesso i più fragili e indifesi. Ciò che da oggi mi mancherà immensamente è il venir meno dei tratti umani che Ivano era capace, con franchezza e incisività, di testimoniare. Mancherà moltissimo, credo non solo a noi”.

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