Mafie, Amato: "In regione zone grigie, alcuni imprenditori fanno affari con crimine organizzato"
L'avvertenza sui cosiddetti 'colletti grigi' da parte del capo della procura Amato
Il processo Aemilia è "solo la punta dell'iceberg" sulla presenza della malavita organizzata in Emilia-Romagna. Non a caso è già partita la sua "prosecuzione" con "Grimilde". Lo sottolinea il procuratore del Tribunale di Bologna, Giuseppe Amato, intervenendo questa mattina a Rimini al convegno "La criminalità organizzata come agente di trasformazione sociale". Aggiungendo che "l'approccio della magistratura e delle Forze dell'ordine mi pare corretto".
La presenza della criminalità organizzata in regione è "radicata come nelle altre aree del Nord perché dove c'è possibilità di guadagnano si spostano i capitali". A Rimini si è chiusa "un'importante indagine di Polizia giudiziaria" con coinvolta la camorra, ci sono "molte iniziative sulla criminalità nigeriana".
L'evoluzione, prosegue è costante: fino ai primi anni del 2000 "una serie di reati spia erano caratterizzati da violenza. Poi c'è stato un radicale cambio di approccio" e sono esplosi i "reati fiscali, societari, le intestazioni fittizie, le bancarotte strumentali al riciclaggio".
E infatti, ribadisce Amato, "il dato più preoccupante delle indagini giudiziarie è la percezione di una zona grigia, co-essenziale per le mafie", costituita da professionisti e consulenti. Ma anche, conclude, da "imprenditori autoctoni che fanno affari con la criminalità organizzata". (Som/ Dire)