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Cronaca

Mafie, maxi-sequestro Dia: beni per 4 milioni confiscati a pregiudicato

Appartamenti, 3 società, conti bancari e diverse auto, tra cui due limousine, confiscate ad un pregiudicato residente in Emilia, pezzo grosso di una delle organizzazioni criminali operanti in Puglia. A stanarlo la sproporzione tra il patrimonio e i redditi dichiarati

Appartamenti, tre società, conti bancari e anche diverse auto, tra cui due limousine: un patrimonio del valore complessivo di 4 milioni di euro, che la Dia (Direzione investigativa antimafia) di Bologna ha confiscato ad un pregiudicato pugliese residente in provincia di Modena, che sarebbe collegato ad una delle organizzazioni criminali operanti in Puglia.

La confisca è stata eseguita dagli uomini della Dia sulla base di un decreto di confisca di beni firmato dal Tribunale di Taranto: il provvedimento è arrivato al termine di una complessa indagine economico-finanziaria, avviata da oltre un anno dalla Dia, che ha accertato la netta sproporzione tra il patrimonio e i redditi dichiarati dal suo nucleo familiare, arrivando così a dimostrare la provenienza illecita dei beni accumulati nel tempo.
Prima della confisca scattata oggi, nel marzo del 2014 il Tribunale di Taranto aveva già emesso un decreto di sequestro.
Sotto confisca sono finite alcune unità immobiliari che si trovano a Castelnuovo Rangone (Modena), tre società con sede in provincia di Modena, nonchè alcuni veicoli, tra cui due "Limousine", e rapporti bancari, per un valore complessivo che supera i quattro milioni di euro.

Nato in Germania, ma di fatto cresciuto e vissuto a lungo in Puglia, per gli inquirenti il pregiudicato "si era ben inserito nei circuiti illeciti, riuscendo nel tempo ad assumere un ruolo significativo all'interno di una delle organizzazioni criminali operanti nel territorio pugliese". Conosciuto alle Forze di Polizia sin dall'inizio degli anni Novanta e più volte indagato anche per reati connessi al traffico di stupefacenti, si era poi trasferito in Emilia-Romagna, dove ha esercitato attività imprenditoriali.

Nel provvedimento di confisca appena notificato, tra l'altro, si legge che "è risultata provata in capo al proposto la disponibilità diretta e indiretta dei beni oggetto di sequestro, la sproporzione tra il loro valore il reddito dichiarato e l''attività economica svolta, ovvero in alternativa la loro provenienza illecita da continuata evasione fiscale sicchè, in assenza di dimostrazione circa la loro legittima provenienza, deve essere disposta la confisca di tutti i beni in sequestro".
 

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