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Cronaca Via Indipendenza

Europee, contestazioni vs il Pd ai "Portici": 12 denunce. Questore: 'Fatto gravissimo'

Identificati e denunciati 12 dei manifestanti - esponenti di Asia Usb e CSO Terzopiano - per violenza privata aggravata, invasione di edifici e resistenza a pubblico ufficiale. Dura condanna dalla Questura: 'Siamo in campagna elettorale, non si puo' impedire diritto di espressione'

Dopo la concitata manifestazione dell'altro giorno ai "Portici Hotel", dove era in programma un convegno del Pd per le Europee, scattano le prime denunce. Nei guai sono finite dodici persone - esponenti di Asia Usb e del collettivo Centro Studio Occupato Terzopiano  - identificati dalla Digos velocemente in quanto già soggetti noti - e denunciati per violenza privata aggravata, invasione di edifici e resistenza a pubblico ufficiale. Sono in queste ore in corso ulteriori indagini finalizzate a risalire agli altri manifestanti, circa una ventina in totale.

La turbolenta manifestazione - raccontano gli inquirenti - ha scosso profondamente alcuni clienti dell'albergo e avventori del convegno Pd, a cui è stato anche fisicamente impedito di entrare nei locali della struttura. I manifestanti, infatti, dopo aver fatto irruzione nell'hotel, si sarebbero riversati nella sala che doveva ospitare il summit del pd, hanno tolto le bandiere del partito e dell'Europa, innalzando le loro. Hanno accatastato le sedie. Poi sono stati sparati petardi e fumogeni, gettato scompiglio fuori e dentro l'hotel, tanto che ad un certo punto ci sarebbe stato un fuggi-fuggi generale, anche le persone che si trovavano all'interno del ristorante avrebbero preso a scappare, spaventati.

E' stato inoltre ostacolato l'ingresso in albergo anche al personale della Digos - giunto sul posto - come riportano gli inquirenti. Gli agenti sono stati fermati e accolti da cori: 'Non facciamo entrare la Digos'. I manifestanti avrebbero creato sbarramenti, i poliziotti sarebbero stati respinti, spintonati, e le porte chiuse.

Duro l'attacco ai manifestanti da parte del Questore Vincenzo Stingone. 'E' un fatto grave - ha dichiarato - si è superato il limite, impedire a qualcuno di parlare - fatto salvo il diritto al dissenso - come vogliamo chiamarlo? Violenza e non contestazione. Mi ha fatto molto arrabbiare questa storia, non condivido e non è legittimo'. 
'Voglio pensare che si tratti di una sceneggiata e a Bologna ce ne sono parecchie - ha incalzato il Questore - ma talvolta anche le sceneggiate possono presentare aspetti pericolosi, inoltre, possiamo dire che la questione si aggrava per il fatto che siamo è in campagna elettorale e quindi invito ad abbassare i toni e non perseguire la visibilità a tutti i costi'.
Il Questore ha infine detto: 'Siamo convinti che ci arriveranno anche i manifestanti a capire che ci sono modi e modi per protestare, e questo non rientra nelle regole della civile convivenza, oltre ovviamente a non rientrare nell'ordinamento giuridico. Quindi bisogna essere consapevoli delle proprie azioni e risponderne'.

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