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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Falso verbale per proteggere i colleghi: indagato maresciallo dei carabinieri

Avrebbe "ammorbidito" le dichiarazioni di un giovane testimone per non aggravare la posizione di due colleghi, a loro volta indagati per lesioni personali

Un maresciallo dei carabinieri è accusato di aver redatto un verbale di "sommarie informazioni, omettendo ed alterando" alcune dichiarazioni per proteggere dei carabinieri, accusati a loro volta di aver colpito un minorenne, provocandone la frattura del timpano.

L'indagato a cui è stata notificata la conclusione delle indagini preliminari è un maresciallo 47enne della Stazione dei Carabinieri di San Giovanni in Persiceto, che avrebbe "ammorbidito" le dichiarazioni di un giovane testimone per non aggravare la posizione di due colleghi, a loro volta indagati per lesioni personali, ed eludere le investigazioni dell'Autorità Giudiziaria. Ora è indagato per falso ideologico e favoreggiamento. 

I fatti risalgono al 2013 in Romagna, dove il maresciallo era subdelegato dalla sezione di Polizia Giudiziaria: nel corso di un controllo, un ragazzo (allora minorenne) sarebbe stato colpito all'orecchio da un carabiniere, riportando la frattura del timpano. Un testimone alla scena aveva raccontato l'episodio, ma - secondo il pm - il maresciallo gli avrebbe consigliato di essere evasivo nelle risposte, omettendo di verbalizzare le circostanze e riportando frasi vaghe: "Nella fase concitata del fermo ricordo di averlo visto accasciarsi a terra tenendosi la mano sull'orecchio destro e ho intuito che era stato colpito ... Specifico che non ho visto nessuno colpirlo direttamente, ma nella bolgia dell'intervento dei carabinieri presumo che sia stato colpito all'orecchio, forse non intenzionalmente", impedendo così una corretta valutazione delle responsabilità penali dei colleghi. 

Il maresciallo è inoltre accusato di aver suggerito al testimone le risposte da dare, frasi del tipo "ero mezzo ubriaco, non ricordo bene", di non aver verbalizzato i dati per l'identificazione di un terzo testimone sul posto (che avrebbe potuto fornire altre informazioni) e di aver rivelato notizie segrete riguardati il procedimento penale a carico dei colleghi, affinchè il giovane testimone potesse preparare la versione da fornire al pubblico ministero senza modificare le prime dichiarazioni o cadere in contraddizione, con l'aggravante di volersi assicurare l'impunità. 

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