rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marzabotto

Eccidio di Marzabotto: 70 anni fa la 'mattanza' sull'Appennino

Dal 29 settembre ai primi giorni di ottobre 1944, la rappresaglia nazista iniziata in Toscana si spostò sull'Appennino

Dal 29 settembre ai primi giorni di ottobre 1944, la rappresaglia nazista iniziata in Toscana si spostò sull'Appennino, dove si consumarono diverse stragi nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, e si contarono circa 1.700 morti.

Un kommado arrivò ai piedi del monte Sole dove operava la brigata partigiana 'Stella Rossa'. Durò giorni la mattanza e tutti furono scovati e sterminati a colpi di mitragliatrice e bombe a mano. Mandante della strage Il maresciallo Albert Kesserling, l'esecutore si chiamava Walter Reder, maggiore delle SS.

La popolazione era raccolta in chiesa in preghiera, all'arrivo dei tedeschi uno dei primi a morire fu il sacerdote, poi trucidarono i più anziani. Portarono fuori 147 persone, tra cui 50 bambini, li ammassarono nel cimitero e li uccisero Memoria-2con raffiche di mitragliatrice. Ma la sete di sangue degli uomini di Reder non si esaurì: continuarono il rastrellamento e fucilarono altre 350 persone.

Gli assassini non si limitatono a massacrare gli abitanti, ma misero a ferro e fuoco i paesi, distruggendo case e stabili, dissemindo il territorio di mine che continuarono a uccidere per anni.

Al processo per la strage, nel 1951, Reder fu riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. E' stato scarcerato nel gennaio 1985 e consegnato alle autorità austriache in applicazione delle convenzioni internazionali di Ginevra e di Strasburgo. Morirà poi nel maggio 1991, in un ospedale di Vienna.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Eccidio di Marzabotto: 70 anni fa la 'mattanza' sull'Appennino

BolognaToday è in caricamento