Coronavirus, mascherine gratuite in arrivo: "No assembramenti per la consegna"
Si tratta dei tre milioni di dispositivi messi a disposizione dalla Regione. No a check-point ma si dovrebbero affidare i dispositivi di protezione ai 'luoghi sensibili', ovvero agli esercizi rimasti per i servizi fondamentali
Per la consegna delle mascherine gratuite, fornite dalla Regione, l'obiettivo è evitare assembramenti di persone e, soprattutto, l'effetto accaparramento. Non ci dovrebbero essere quindi dei veri e propri 'check point' (come fatto invece a Ferrara), ma si dovrebbero affidare i dispositivi di protezione ai 'luoghi sensibili', ovvero agli esercizi rimasti per i servizi fondamentali.
In questo modo, si spera di fare una distribuzione il più capillare possibile per raggiungere in particolare chi ancora la mascherina non ce l'ha. Sarebbe questa la metodologia pensata dalla Regione Emilia-Romagna per la consegna alla cittadinanza delle due milioni di mascherine a disposizione a partire da domani (un altro milione di dispositivi è destinato alle aziende).
Indicazioni di massima che oggi pomeriggio saranno discusse coi Comuni in videoconferenza. In sostanza, la Regione preferirebbe evitare grandi annunci alla popolazione, ad esempio dando appuntamento alle persone in un unico luogo per il ritiro della mascherina, per scongiurare il rischio appunto di assembramenti e accaparramenti. Si vorrebbe puntare invece su un'operazione più 'sobria'. Le modalità da adottare pensate dalla Regione però non saranno vincolanti per i Comuni, ai quali viale Aldo Moro vorrebbe dare solo alcuni indirizzi generali, lasciando per lo più agli enti locali la decisione finale su come gestire l'incombenza dal punto di vista operativo.
Questo anche tenendo conto delle diverse situazioni ed esigenze da Comune a Comune, dettate ad esempio dalla dimensione del territorio, dai possibili punti di distribuzione, dal numero di abitanti e di persone positive.
Le mascherine, già in viaggio in queste ore, saranno fornite ai Centri operativi comunali (i Coc della Protezione civile) entro domani, in percentuale sulla base della popolazione residente. Ogni municipio si occuperà poi di distribuirle: l'indicazione di massima pensata dalla Regione è appunto di affidare le mascherine agli esercizi essenziali ancora aperti. In parole semplici, l'idea è piu o meno questa: quando un cliente entra in negozio, se non è dotato di mascherina, gli viene consegnato un dispositivo. Altrimenti passa oltre. Resta comunque la libertà per ogni Comune di organizzarsi come meglio ritiene. Qualche sindaco intanto comincia giià ad avere la necessità di chiedere alle persone di mantenere la calma. È il caso per esempio di Daniele Ruscigno, primo cittadino del Comune di Valsamoggia, nel bolognese. "Stiamo al momento valutando quale sia la migliore modalità di distribuzione - scrive su Facebook - quindi per favore, in attesa di informazioni precise su come poterle ritirare e dove, evitate assembramenti davanti a edicole e farmacie. Vi faremo avere al più presto informazioni dettagliate". (Dire)