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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Reno / Via Emilia Ponente

Autopsia sul postino morto in via Emilia Ponente: fatale la caduta

Massimo Bolognini, trovato morto all'alba dell'8 aprile, cadendo si è fratturato la base del collo. Resta a carico di ignoti il fascicolo aperto dalla Procura per omicidio colposo

Frattura alla base del collo. Questa la causa della morte di Massimo Bolognini, il postino 56enne trovato cadavere all'alba dell'8 aprile, in via Emilia Ponente all'angolo con via del Giglio. 

Resta a carico di ignoti il fascicolo aperto dalla Procura per omicidio colposo per poter indagare sull'episodio. Prima dell'autopsia, sono stati disposti accertamenti su eventuali traumi riportati a seguito dell'incidente con la volante della polizia nel quale Massimo Bolognini era rimasto coinvolto poco prima in via Malvasia. Era intervenuta la polizia Municipale e l'alcol-test aveva rivelato alcol nel sangue oltre il limite consentito. Le auto incidentate era state poste sotto sequestro, oggi sono state liberate. 

Per chiarire le cause del decesso erano state ascoltate anche le versioni degli 11 testimoni che si trovavano in via Malvasia al momento e dopo l'incidente. La volante coinvolta era a supporto di due agenti della Digos bolognese, in servizio di ispezione nei dintorni delle linee ferroviarie, che avevano appena fermato tre giovani writer. A seguito dell'impatto, era giunta un'altra auto della polizia con due agenti a bordo, e la municipale per i rilievi. 

LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE. Ha camminato per circa un chilometro e mezzo, come dimostrano i filmati delle telecamere installate lungo via Emilia Ponente, e non ha effettuato telefonate. All'incrocio con via del Giglio, ha iniziato a barcollare e, quasi affrettando il passo, ha deviato andando a sbattere con forza contro il muro, riportando la frattura che gli è stata fatale e abrasioni sul ginocchio e sulle mani, compatibili con la caduta. 

E' stata effettuata anche la "curva alcolemica", l'esame di campioni di sangue di Massimo Bolognini allo scopo di stabilire la concentrazione di alcol, partendo dal momento dell'ingestione, e se le condizioni della vittima fossero peggiorate con il passare del tempo, rispetto a quelle percepite dalle forze dell'ordine intervenute in via Malvasia. 

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