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Cronaca Reno / Via Emilia Ponente

Postino morto in via Emilia Ponente: ancora non chiare le cause, la Procura indaga

Si indaga su eventuali traumi riportati dopo l'incidente con l'auto della polizia nel quale era rimasto coinvolto poco prima di essere trovato morto

Non è stato ancora conferito l'incarico per l'effettuazione dell'autopsia sul corpo di Massimo Bolognini, il postino 56enne trovato morto in via Emilia Ponente all'alba di venerdì 8 aprile. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, gestito dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e dalla pm Gabriella Tavano, ipotesi tecnica per poter svolgere ulteriori approfondimenti. 

Prima dell'esame autoptico, basilare per stabilire le cause del decesso, si sta cercando di accertare eventuali conseguenze traumatiche riportate a seguito dell'incidente con la volante della polizia nel quale Bolognini era rimasto coinvolto poco prima in via Malvasia. Da un primo esame, non vi sarebbero tracce di sangue all'interno della sua auto, che ha riportato un'ammaccatura sul lato destro, mentre l'auto della polizia è stata strisciata sulla fiancata. Entrambe sono state poste sotto sequestro. Si sa per certo che il postino aveva una gomma a terra già prima dell'impatto. Nel corso degli accertamenti, Bolognini ha firmato i verbali, reso le dichiarazioni e nominato l'avvocato Barbara Casadei come difensore di fiducia, ma avrebbe rifiutato di chiamare il 118 e un taxi per essere accompagnato a casa, a Casteldebole. 

LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE. Bolognini ha camminato per circa un chilometro e mezzo, come dimostrano i filmati delle telecamere installate lungo via Emilia Ponente, e non ha effettuato telefonate. All'incrocio con via del Giglio, ha iniziato a barcollare e, quasi affrettando il passo, ha deviato andando a sbattere con forza contro il muro, riportando una ferita lacero-contusa sulla fronte e abrasioni sul ginocchio e sulle mani, compatibili con la caduta. Al momento si esclude l'ipotesi di un'aggressione, visto che aveva ancora con sé portafoglio, telefono e occhiali. Gli inquirenti stanno verificando se all'alba di venerdì scorso vi fossero bar aperti lungo il tragitto percorso, verrano quindi eseguiti esami per fissare con certezza il valore dell' alcol nel sangue. 

Si ascolterà anche la versione dei diversi testimoni che si trovavano in via Malvasia al momento e dopo l'incidente, in tutto 11, oltre alla vittima. La volante coinvolta era a supporto di due agenti della Digos bolognese, in servizio di ispezione nei dintorni delle linee ferroviarie, che avevano appena fermato tre giovani writer. A seguito dell'impatto, era giunta un'altra auto della polizia con due agenti a bordo, e la municipale per i rilievi. 

Postino trovato morto

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