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Cronaca Savena / Via Caduti e Dispersi in Guerra

Omicidio al Savena, un biglietto sul cadavere della madre: 'La odiavo'

Così scriveva il figlio prima di confessare alla polizia l'uccisione della madre. Gli agenti parlano di una scena del delitto raccapricciante: vittima presa alla sprovvista e finita con numerose coltellate

Una scena raccapricciante quella che polizia e squadra mobile si sono trovati davanti in un appartamento Acer di via Caduti dispersi in guerra, nel quartiere Savena, dove il 36enne Mauro Di Martino ieri sera ha ucciso la madre, Patrizia Gallo che di anni ne aveva 52.

La vittima è stata evidentemente colta di sorpresa: gli agenti di polizia, chiamati dal figlio stesso, era seduta sulla sedia del soggiorno colpita da almeno 25 coltellate al torace e all'addome, i polsi recisi e un fendente profondo alla gola. Sul corpo, un biglietto nel quale il giovane ha messo nero su bianco l'odio che provava per la donna e la sua volontà di uccidersi, una volta finito in carcere, dove era già stato recluso in passato e dal quale era stato rilasciato 8 mesi fa. L'arma utilizzata è un coltello da cucina a lama lunga. 

Il quadro tracciato dagli inquirenti è quello di un rapporto conflittuale tra la madre e quel figlio, con problemi di droga, avuto in giovanissima età: rimpoverì, rapporti tesi e un crescendo di litigi negli ultimi otto mesi, da quando cioè era uscito dal carcere, dove aveva passato 5 anni per scippi, furti e rapine. (VIDEO TESTIMONIANZA di un vicino)

Tragedia in un palazzo Acer

Patrizia vedeva il figlio instabile e insisteva perchè si facesse seguire da uno psichiatra, come era già accaduto in passato, ma, da quanto riferiscono gli inquirenti, coordinati dal pm Elisabetta Guidi, durante l'interrogatorio Di Martino si è dimostrato lucido, confessando senza reticenze il movente del delitto. 

Lavori saltuari e soldi spesi in droga la vita dell'assassino, ora accusato di omicidio aggravato, che in passato aveva già tentato di togliersi la vita ingerendo della candeggina ed era stato ricoverato all'ospedale Maggiore.

 

 

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